Per ottenere il via libera della Sorpintendenza al nuovo centro sportivo della Fiorentina, oltre ad alcuni aggiustamenti del progetto, è stata detrminante la modifica di alcune previsioni del Comune di Bagno a Ripoli per la zona circostante.
In particolare è stato ridisegnato lo sviluppo urbanistico della Piana di Ripoli che, nei prossimi anni, subirà una profonda trasformazione soprattutto per l’arrivo della tramvia.
“Durante i momenti di partecipazione pubblica effettuati sia per l’intervento specifico del centro sportivo, sia nelle assemblee dedicate alla pianificazione generale – si legge nell’integrazione al nuovo Piano strutturale e Piano operativo del Comune -, è emersa l’esigenza di contenere il consumo di suolo nell’ambito della Piana di Ripoli, con particolare riferimento alle previsioni ipotizzate fra Sorgane, il giardino dei Ponti e la Pieve di Ripoli”. E ancora: “Si rende necessario riequilibrare gli interventi di trasformazione complessivamente prospettati all’esterno del territorio urbanizzato nella Piana di Ripoli, anche allo scopo di compensare l’impegno di suolo determinato dal centro sportivo”.
Così ha preso corso la previsione di “parco pubblico” (vedi articolo) in sostituzione della previsione di “struttura turistica nel parco, corredata da piscina, ristorante e mini market”.
Quanto alla Pieve di Ripoli, si individuano le aree libere intorno e si stabilisce che “il piano operativo non potrà prevedere edificazioni di alcun tipo e dovrà promuovere azioni di tutela e valorizzazione, con riferimento al progetto di paesaggio”.
Infine si indicano le aree di valore paesaggistico nel territorio rurale per affermare che “la disciplina in tali ambiti dovrà escludere la possibilità di costruire nuovi edifici, compresi quelli stabili per le aziende agricole”.
Lo scopo di queste integrazioni alle previsioni urbanistiche, si afferma nello stesso documento, è “dare risposta alle sollecitazioni ricevute, prima fra tutte quelle della Soprintendenza, in merito alla necessità di pianificare nella Piana di Ripoli con una visione d’insieme e operando compensazioni che prevedano: la restituzione di aree libere destinate a verde, il mantenimento di un elevato livello di permeabilità del suolo, la garanzia del rispetto dei valori paesaggistici e ambientali ancora presenti e riconoscibili, nonché un impegno concreto nella loro valorizzazione”.