Circa 2,5 milioni di euro: è questo il “conto” che il Comune di Bagno a Ripoli ha presentato alla Fiorentina per la realizzazione del centro sportivo. Le cifre sono emerse ieri pomeriggio, nel corso della seduta della Commissione urbanistica del Consiglio comunale riunita per esaminare i dettagli del progetto che giovedì 30 gennaio passerà all’esame del Consiglio comunale per l’adozione (una delle tappe dell’iter che porterà all’approvazione definitiva). Commisso dovrà pagare 1,7 milioni di euro di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, 340mila euro di contributo straordinario (si applica quando una modifica di destinazione di un’area ne aumenta il valore), circa 460mila euro di monetizzazione (soldi anziché cessione al Comune di 16mila metri quadrati di terreno).
“Arrivare all’adozione il 30 gennaio è già un bel risultato – ha dichiarato il sindaco Francesco Casini – dimostra l’efficienza dei nostri uffici tecnici. Ammetto che un po’ di affanno c’è stato”. Più esplicito l’architetto Antonino Gandolfo, dirigente del settore Assetto del territorio: “Il fast fast fast ci sta ammazzando” ha detto sorridendo.
L’architetto Gandolfo ha voluto sgombrare il campo dalle polemiche su possibili speculazioni future sui terreni del centro sportivo: “L’area non entra nel perimetro urbanizzato ma resta nel territorio rurale – ha precisato -, questo a garanzia anche delle future amministrazioni. C’è solo una modifica della destinazione d’uso da agricola a servizi sportivi. Se, ipoteticamente, la Fiorentina un domani abbandonasse il centro sportivo, per modificare la destinazione di quelle aree occorrerebbe una nuova variante urbanistica che dovrebbe passare dall’approvazione del Consiglio comunale e della Regione. Abbiamo messo un vincolo di destinazione, non vi si può fare altro”. Anche gli spazi commerciali e per il ristorante sono vincolati all’attività del centro sportivo e non potrebbero “vivere” autonomamente.
I documenti svelano ulteriori dettagli del “Piano attuativo con contestuale variante al Regolamento urbanistico del Comune di Bagno a Ripoli per la realizzazione del Training center della Fiorentina”, nel novembre scorso illustrato da Rocco Commisso e dall’architetto Marco Casamonti, in un incontro pubblico a Bagno a Ripoli.
La superficie copertà sarà complessivamente il 15% dell’inera area destinata a centro sportivo (25 ettari), ma in realtà solo il 10% è relativo ad ambienti chiusi, mentre il 5% sarà di tettoie aperte sotto.
A disposizione del pubblico, in occasione delle partite della squadra femminile e della Primavera, sono destinati 150 posti auto all’interno del centro sportivo, ai quali si aggiungeranno i circa 360 posti del parcheggio scambiatore previsto dal progetto della tramvia. In attesa che questo venga realizzato sarà utilizzata come area parcheggio la parte di prato (circa 3 ettari), acquistata dalla Fiorentina ma lasciata fuori dal centro, tra via Pian di Ripoli e via di Rosano. Quest’area resterà, sotto il profilo urbanistico, a destinazione agricola.
Per non aggravare il carico di traffico, fino a quando non entrerà in esercizio la linea 3.2 della tramvia (piazza Libertà – Bagno a Ripoli, fine lavori prevista nel 2023), verrà limitato l’accesso al pubblico in occasione delle partite a 1.500 spettatori (la capienza dei due mini stadi interni al centro è uno di 5.000 e l’altro di 2.500 posti).
I dati degli edifici previsti all’interno del Centro sportivo:
Nuova costruzione: 20.000 mq. – Recupero 1.714 mq.
Edificio ingresso e sala stampa 400 mq.
Edificio esistente (ex villa) 690 mq
Edificio amministrazione 940 mq.
Edificio squadre giovanili 3.950 mq. (1.700 servizi sportivi – 2.250 ricettivo / foresteria)
Polo prevalentemente ipogeo (sotterraneo) 2.500 mq. (1.500 direzionale – 1.000 commerciale)
Edificio prima squadra 7.500 mq. (6.200 servizi sportivi – 1.200 ricettivo / foresteria)
Edificio squadra femminile 3.000 mq. (2.200 servizi sportivi – 800 ricettivo / foresteria)
Strutture eventi sportivi 2.734 mq. (2.134 servizi sportivi – 600 commerciale)
Totale: 21.714 mq. (12.634 servizi sportivi – 3.130 direzionale – 1.600 commerciale – 4.350 ricettivo / foresteria)
Altezza massima strutture per eventi sportivi (tribune dei mini stadi) 12,75 m.
Profondità massima dei piani interrati 4/5 metri.
L’area del centro sportivo è attraversata da un corso d’acqua che sarà rimodellato e riqualificato non solo a fini idraulici (come vasca di laminazione) ma anche a fini propriamente ambientali, con adeguate concentrazioni arboree, formazione di un piccolo specchio d’acqua (superficie di circa 6.500 mq. con una profondità variabile da 1.5 a 3 metri), messa dimora di vegetazione ripariale, in modo da costituire un nuovo habitat idoneo a consentire la permanenza ed il transito della fauna oltre che a caratterizzare il paesaggio.
L’irrigazione dei campi da calcio appare la principale innovazione potenzialmente suscettibile di incidere negativamente sul consumo di acqua. Al fine di evitare impatti negativi il Piano attuativo prevede che essa avvenga mediante l’utilizzo dei numerosi pozzi già presenti nell’area al fine di innescare un circolo virtuoso che consenta all’acqua prelevata di ritornare in falda sfruttando la permeabilità del suolo senza essere compromessa da sostanze inquinanti.
Il piano dispone specifiche limitazioni all’impiego dei fertilizzanti maggiormente aggressivi (tipici dell’attività agricola), orientando l’attività verso l’impiego del compost prodotto sul posto (riutilizzando i residui vegetali di sfalci e potature) integrato da fertilizzanti specifici, a lento rilascio e limitata penetrazione nel terreno.
Infine si prevede una ricaduta occupazionale di circa 200 addetti diretti oltre ad una significativa quota di occupati nell’indotto.