Ai centri estivi del Comune di Bagno a Ripoli c’è una disparità di trattamento economico tra bambini disabili e non. Il problema è stato sollevato dalla mamma di un bambino autistico che ha frequentato i centri estivi comunali.
L’offerta prevedeva tre settimane standard più tre aggiuntive. Nelle prime tre settimane tutti i bambini, disabili o meno, pagano la stessa somma in base al reddito della famiglia (fasce Isee). Per le tre settimane aggiuntive, invece, i bambini disabili devono pagare una somma maggiore.
Lo denuncia Lucia, mamma di due bambini, il maggiore dei quali è affetto da autismo. Per le sei settimane di centri estivi il figlio autistico deve pagare 840 euro, il fratello 600 con lo sconto “secondo figlio”. Ma le tre settimane aggiuntive per il bambino autistico prevedono una integrazione a carico della famiglia. Questa la spiegazione comunicata dagli uffici del Comune per mail alla signora Lucia: “Avendo il bambino bisogno di un educatore di sostegno dedicato esclusivamente a lui, oltre alla tariffa suddetta, il costo settimanale per il sostegno è pari a euro 725,90 (costo orario educatore euro 20,74). Come scritto nell’avviso, il sostengo per le prime 3 settimane è sostenuto dal Comune, mentre quello per le restanti 3 settimane è a carico della famiglia per euro 2.177,70 (euro 725,90 x 3)”.
In realtà dopo alcuni incontri che la signora Lucia ha avuto col sindaco Pignotti, il vicesindaco Conti, l’assessora al sociale Baragli, il dirigente dei servizi sociali Magli (l’ultimo lunedì scorso) e fatte verifiche varie, applicando il voucher per l’autismo previsto della Società della Salute, il bambino disabile dovrà pagare “solo” circa 725 euro in più rispetto ai non disabili, quasi il doppio.
“Lo scorso anno, dopo l’avviso di pagamento che mi arrivò, scrissi al presidente Giani denunciando la cosa – racconta la signora Lucia -. Lui a sua volta girò la segnalazione all’allora sindaco Casini affinché mi desse delucidazioni sull’accaduto. La segretaria di Casini mi diede appuntamento per discuterne; alla riunione partecipò anche l’allora assessore Pignotti. Durante l’inverno ci siamo visti almeno tre volte per discutere di quello che il Comune avrebbe fatto. Senza parlare di tutte le promesse avute in campagna elettorale. Ovviamente finita la campagna, finite le promesse, non è cambiato nulla, anzi, ci siamo trovati rette più alte ed il pagamento del pulmino extra, cosa che lo scorso anno non c’era. In realtà questi aumenti avrebbero dovuto coprire proprio il maggior costo per i bambini disabili, invece…”.
“Conosciamo molto bene la situazione, un tema che riguarda purtroppo tutti i Comuni – spiega il sindaco Francesco Pignotti -. Lo scorso anno il nostro Comune ha introdotto le fasce Isee per i centri estivi proprio per cercare di dare risposta a casi come questo, evitando che costi eccessivi ricadano sulle famiglie dei bambini con disabilità. Nonostante questo, purtroppo, il Comune quest’anno non è riuscito a coprire al 100%, ma all’85%, il costo del servizio per tutte e sei le settimane di centro estivo frequentate dal bambino della signora”.
“I bambini disabili ai centri estivi comunali trovano un servizio di qualità, con la presenza costante di educatori dedicati – prosegue il sindaco -. Ma questo servizio ha dei costi importanti. Per ogni settimana di educatore servono circa 750 euro. Il Comune ha coperto oltre la metà delle spese con risorse proprie e un altro 30% è stato finanziato dalla Società della Salute attraverso i fondi per l’autismo. Alla famiglia è stata richiesta una compartecipazione pari a circa il 15%. Siamo tra i pochi Comuni a garantire i centri estivi per sei settimane, per bambini disabili e non. E siamo tra i Comuni che più di tutti si sono adoperati per ridurre il più possibile l’aggravio delle famiglie con bambini disabili. Ma stiamo già cercando gli strumenti – è l’impegno di Pignotti – per azzerarlo a partire dal prossimo anno”.