Il post su Facebook è in parte sfogo e in parte atto d’accusa. La professoressa Maria Luisa Rainaldi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Caponnetto (scuola media Redi e scuole di Antella e Grassina) ha affidato ai social la descrizione del suo stato d’animo alla vigilia della riapertura delle scuole, domani, lunedì 10 gennaio.
“So di essere impopolare, ma vorrei far presente che in questo momento nella mia scuola ho contato almeno un centinaio di alunni positivi e una ventina di assenze tra personale docente e Ata – scrive la professoressa Rainaldi -. La discussione non è essere pro Dad o No Dad: siamo tutti per la didattica in presenza, chi non lo è? Qui si tratta di erogare un servizio in sicurezza. Che servizio è se il 30% delle classi dovrà fare orario ridotto? Che servizio è se i poveri docenti si devono arrabbattare tra gli alunni in presenza e quelli a casa in quarantena? Che servizio è se le Asl sono andate in tilt e in pratica le scuole si fanno i tracciamenti da sole? Forse conta solo risolvere il problema di chi non sa dove parcheggiare i figli. A livello politico si sceglie di non scegliere, tanto poi ci pensa chi rimane in prima linea a gestire l’emergenza”. Conclusione in cui emergono il suo dna e la sua ironia partenopea: “A Napoli si dice: se nun c’ fossero e’ fess, e’ deritt comm campasser”.
Pofessoressa, la situazione è davvero così drammatica?
“Posto che le decisioni dall’alto vanno rispettate e personalmente lo farò e con convinzione, rispondo sollevando alcune questioni. Solo alla scuola media Redi, su 22 classi ho contato almeno due alunni per ogni classe interessati da provvedimenti di quarantena (per positività o in isolamento). In tutta la scuola ho almeno 20 docenti nella stessa situazione. I supplenti, per pochi giorni o anche più, non si trovano”.
Poi c’è il problema della mensa…
“Le nuove disposizioni ‘suggeriscono’ di consumare i pasti della mensa a due metri di distanza uno dall’altro: ma avete idea degli spazi delle aule? Dove li metto i ragazzi quando mangiano? Si suggerisce… Quindi se non riesco che si fa?”.
Le macherine Ffp2 vi sono arrivate?
“In merito all’autosorveglianza con Ffp2, il ministero, nei giorni scorsi, ha chiesto una rilevazione per il fabbisogno in relazione solo al personale e agli alunni esentati. E gli altri? Con quali fondi si dovrebbero comprare per una popolazione scolastica di 1.300 tra alunni e personale? Per le classi in autosorveglianza dico alle famiglie: compratevele voi le Ffp2?”.
Infine c’è il problema burocratico dei tempi per i provvedimenti di guarigione.
“Vogliamo parlare del personale e degli alunni, bloccati a casa perché le Asl non riescono a emettere i provvedimenti di guarigione? E se le Asl sono andate in tilt ora che le scuole sono state chiuse, che succederà da domani? E per finire, io chiedo alle famiglie e al personale: vi sentite al sicuro a pensare gli alunni che stanno in presenza tante ore a scuola? Se la risposta è sì, bene vuol dire che sono io che soffro di ansie anticipatorie. Se la risposta è no, allora vuol dire che qualcuno dall’alto sta dicendo arrangiatevi e fate un po’ voi”.
Cosa si augura per domani al rientro a scuola?
“Io speriamo che me la cavo”.