Francesca Cellini, 48 anni, assessora da quasi dieci anni a sviluppo economico, turismo e diritti civili, libera professionista nel settore della comunicazione e del marketing, cittadina di Ponte a Ema, con questa intervista a QuiAntella lancia ufficialmente la sua candidatura a sindaco, anzi a sindaca, come giustamente ci corregge, per Bagno a Ripoli (si voterà a giugno).
Non solo. Cellini chiede a tutte le forze di centrosinistra di organizzare delle primarie di coalizione per far scegliere a cittadini e cittadine di Bagno a Ripoli il candidato a sindaco.
Cellini, a presentarla è la lista Futura (vedi articolo). Chi c’è in questa lista?
“Futura è un’associazione che dà vita alla lista civica. Vi confluiscono varie anime che appartengono all’area del centrosinistra ma arrivano soprattutto dal civismo”.
Perché chiedi le primarie di coalizione?
“Auspico che tutto il centro sinistra trovi forme di dialogo nonostante le divergenze che possono esserci tra le varie forze politiche. Vedo una coalizione che possa essere la più ampia possibile, ma fatta sui programmi. La mia candidatura non va in opposizione al Pd. Proprio perché riconosco l’importanza di quel partito, spero si possa ampliare la coalizione che vi si costruisce intorno con l’obiettivo di lavorare sui temi importanti del territorio. Per questo è importante che il candidato sindaco sia scelto dal numero più ampio possibile di elettori e elettrici”.
Ritieni Italia Viva una componente della coalizione?
“In una coalizione ci stanno tutte le persone concordi su un programma. Si deve guardare le cose da fare. Io sono fuori da logiche partitiche”.
In che senso?
“La maggior parte delle persone non sa se ho la tessera del Pd, non l’ho mai avuta, ma sa da che parte sto. Non credo sia necessaria la tessera per lavorare a un progetto comune. Inoltre un amministratore comunale è di tutti non solo di chi l’ha votato. In ballo ci sono sfide così importanti, come l’ambiente, che non si possono rimandare, vanno affrontate. Su questo tutto il centro sinistra deve dare la sua impronta, parlare di quello che nell’effettivo è il meglio per Bagno a Ripoli. Occorre un cambiamento culturale che non si fa con una delibera e in poche persone. Occorre un consenso più ampio”.
Che giudizio dai dell’attuale amministrazione comunale di cui fai parte?
“In questi dieci anni mi sono confrontata con tante realtà, tante persone. Ho lavorato accanto al Pd, che non ritengo un antagonista. Sono convinta che questa amministrazione abbia fatto bene, anche se ci sono cose da migliorare”.
Su alcuni interventi ci sono anche molte recriminazioni, soprattutto da parte di alcune forze di sinistra.
“Sono stati avviati dei lavori, non credo cose aberranti, capiamo cosa si può migliorare ma non si può prescindere che ci sono. Il Viola Park, per esempio, non è un progetto sbagliato, è una grande opportunità per il territorio. Non sopporto chi dice ‘blocchiamo i lavori della Variante di Grassina’: e poi che si fa con i cantieri aperti?”.
Perché ti candidi a sindaca?
“Spero che questa mia decisione dia il là ad un dialogo costruttivo. Vengo da dieci anni di esperienza amministrativa, credo di avere la possibilità di dare un contributo al territorio. Non voglio farlo da sola. Anzi, spero che nessuno pensi di poterlo fare da solo”.
Il Pd si sta preparandosi per le primarie di partito. Tu lo vuoi convincere a farle di coalizione?
“Le primarie di coalizione servono ad allargare il gruppo di persone che lavorano e costruiscono cosa dovrà essere Bagno a Ripoli nel futuro, a far scegliere a cittadini e cittadine chi è più adatto a rivestire il ruolo di sindaco o sindaca”.
Se la risposta dovesse essere negativa?
“Mi dispiacerebbe. Pur rispettando la scelta di compagni e compagne, ci sarà un momento successivo per confrontarsi”.
Per essere più chiari: senza primarie di coalizione la lista Futura correrà da sola alle elezioni?
“Mmmm… (riflette)… Correrà da sola”.