L’accesso al bagno è a pagamento: la novità, decisa dal Consiglio direttivo della Casa del popolo di Grassina alla riapertura dopo la pausa da Coronavirus, ha scatenato un vespaio di polemiche live e sui social.
All’ingresso delle toilette, da alcuni gioni, è in bella mostra un cartello dove si spiega: “In considerazione della necessità di sanificare con frequenza i bagni pubblici, per l’utilizzo dei bagni è richiesto un contributo di € 0,50. Le chiavi dei bagni sono presso il bar e verranno consegnate previo versamento del contributo”.
“La novità non è stata presa bene da alcuni frequentatori – dice Angela (nella foto), una delle volontarie che fanno servizio al bar – Ma la gente non si rende conto di come sono aumentati i costi: ci sono i flaconi di gel igienizzante e dobbiamo pulire più frequentemente i bagni per rispettare le norme di sicurezza sanitaria, proprio nell’interesse di chi li usa”.
I 50 centesimi di “tassa sulla pipì” non vengono richiesti a chi fa una consumazione.
Lo trovo giusto e corretto. Informo chi legge che cammino quasi tutti i gg in orario diverso. Ho sempre trovato la toilette pulita anche prina del Covid. Perciò sono d’accordo sul pagamento perché so che lo manteranno pulito. Aiutando la salute e l’igiene di tutti. Anche dei cafoni che non sono d’accordo.
Fanno bene a farr pagare questa inezia in cambio della pulizia.A Firenze fino ad ora se non si consumava niente chiave per il bagno.Inoltre erano sporchi e spesso mancava pure il sapone per lavarsi le mani