In seguito alla segnalazione di un caso di tubercolosi a bassa contagiosità verificatosi nella scuola elementare del Padule a Bagno a Ripoli, la Unità Funzionale Igiene Pubblica e della Nutrizione di Firenze, Zona Sud-Est, si è attivata, in accordo con i protocolli di prevenzione aziendali, della Regione Toscana e con la letteratura scientifica, effettuando un’inchiesta epidemiologica per individuare i contatti stretti del caso e intraprendere le necessarie misure di sorveglianza, in collaborazione con la Direzione Scolastica, l’Ufficio Scuola del comune ed informando i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta della zona.
I contatti stretti sono stati convocati in settimana per effettuare un controllo tramite un test denominato “intradermoreazione di Mantoux”. Nei giorni scorsi, presso la scuola,pPersonale sanitario di Igiene e Nutrizione, Medici della AOU Meyer, personale del comune e la dirigente scolastica hanno effettuato una riunione convocando i genitori e personale docente e non, per spiegare le motivazioni e le modalità del controllo, fornire tutti i chiarimenti e rispondere a tutti i quesiti richiesti. In particolare è’ stato spiegato che se un soggetto dovesse risultare positivo, tale positività non equivale ad una diagnosi di tubercolosi, ma significa che si è venuti in contatto, nel corso della propria vita, con il batterio tubercolare. In tal senso, soltanto ai bambini o agli adulti che risulteranno eventualmente positivi al test, saranno proposti, sempre gratuitamente, alcuni esami di 2° livello (radiografia del torace e visita infettivologica) che saranno svolti presso l’AOU Meyer – Malattie Infettive Pediatriche per i bambini e per gli adulti presso i presidi ospedalieri della ASL. Tutte le attività, offerte gratuitamente, saranno effettuate nel rispetto della privacy.
Per tutti i bambini e gli adulti che risulteranno negativi al test Mantoux sarà dichiarata conclusa la sorveglianza sanitaria.
La tubercolosi è una malattia infettiva causata da un batterio che si trasmette, non facilmente, con le goccioline respiratorie emesse dal soggetto infettato dal batterio. La convivenza in un ambiente chiuso, come potrebbe essere l’aula scolastica, per tempi prolungati rappresenta un potenziale rischio di contagio. La malattia è curabile e sono a disposizione test specifici per individuarla e trattarla anche in fase precoce.