Sconcerto e irritazione fra i compagni di partito mentre Renzi gongola: l’annuncio a sorpresa del sindaco Francesco Casini, che lascia il Pd per passare a Italia Viva, ha provocato l’effetto di una bomba al napalm. Si è “incendiato” il web (la comunicazione è stata fatta su Facebook) e anche il clima politico ben oltre i confini di Bagno a Ripoli.
Sindaco Casini, in questo momento il Pd non se la passa bene. Quando la nave affonda i topi scappano: ti senti un topo?
“No assolutamente. La questione non è questa. Vado via dopo lunga riflessione quasi tutta interna a me stesso. E’ stato anche un travaglio perché io ho contribuito a fondare il Pd con impegno e passione. Ho sentito la forte necessità di ritrovare il fuoco della passione politica. Nessun rancore nei confronti di qualcuno, né a Bagno a Ripoli, né coi colleghi sindaci o con il presidente della Regione, Giani. Abbiamo fatto e vinto tante battaglie insieme lavorando di squadra: questi risultati restano”.
Ti dimetterai da sindaco?
“No, non c’è alcun motivo. Farlo a 18 mesi dalla fine del mandato, con i progetti del Pnrr in gioco, non è immaginabile. Sarebbe deleterio per Bagno a Ripoli. Continuerò a lavorare per 18 mesi per la comunità”.
Però sei stato eletto dai cittadini come candidato del Pd.
“Hanno eletto il sindaco e la coalizione sulla base di un programma costruito col leader”.
Concordi che se tu non fossi stato nel Pd non saresti stato eletto?
“Certo, questo sì, ma era un altro Pd”.
Ritieni che gli elettori che ti hanno votato possano condividere questa tua scelta?
“Il Pd è cambiato molto. Alle ultime elezioni, a Bagno a Ripoli, Pd e Terzo polo hanno preso il 51% in un momento in cui nel Paese hanno vinto le destre. Quindi Bagno a Ripoli può essere uno straordinario laboratorio politico per il futuro”.
Ti vedi già come un alleato del Pd?
“Quello che accadrà nel futuro andrà costruito. Il futuro ce lo dirà anche il congresso del Pd. Io credo nel progetto del Terzo polo e nel fatto che Bagno a Ripoli possa essere un laboratorio”.
Che ti ha detto Renzi? Ti ha corteggiato parecchio?
“Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto ma Renzi non ha dovuto né corteggiarmi, né prommettermi niente. Vado in Italia Viva per decisione molto ragionata e del tutto ideale. Una scelta che ho fatto lontano da momenti elettorali”.
Hai parlato con i colleghi di giunta e partito di questa tua decisione?
“Da tempo la mia visione del Pd era molto critica. Ma ho fatto questa riflessione in modo personale, la prima cosa era condividerla con i cittadini. Non sono riuscito ad avvertire tutti prima di uscire pubblicamente”.
Timori per la reazione del Consiglio comunale che potrebbe sfiduciarti?
“E’ una grossissima responsabilità che si prenderebbe. Sono certo che sotto questo profilo prevarrà il buon senso. Non credo verrà meno l’impegno del Pd con i cittadini. Sarebbe una scelta non responsabile che danneggerebbe i cittadini di Bagno a Ripoli e non sarebbe capita”.
Prima telefonata dopo l’annuncio?
“Non mi ricordo, mi hanno telefonato tanti amici, anche del Pd, qualcuno dispiaciuto, molti hanno compreso la mia scelta. Penso ci saranno tanti altri che entreranno nel Terzo polo nelle prossime settimane. Soprattutto se il Pd continuerà la linea antiriformista che ha intrapreso. Io, per il mio vissuto anche da sindaco, ho bisogno di concretezza, di non essere ondivago, di avere una linea chiara e il Pd ultimamente non ha brillato per certezze”.