La voce di CasaPound, il movimento di ispirazione neofascista, si è fatta sentire nel Consiglio comunale di Bagno a Ripoli. E’ successo durante l’ultima seduta, mercoledì scorso, attraverso le parole del consigliere di Forza Italia Massimo Mari che si fatto paladino del movimento di estrema destra, nello sconcerto generale. Era in discussione il nuovo regolamento sulla concessione di spazi, locali e immobili di proprietà del Comune per manifestazioni e iniziative da vietare a associazioni che si rifanno al fascismo. Il testo già presentato in una precedente seduta del Consiglio, aveva ricevuto un sostanziale via libera da tutte le forze politiche presenti, Mari compreso, e rinviato in commissione per una più puntuale messa a punto del testo.
Mari, evidentemente, ha cambiato idea: ha sostenuto la illegittimità del provvedimento e si è fatto portavoce di CasaPound leggendo un testo del movimento dove si contestano eventuali divieti nella concessione di spazi pubblici, richiamandosi addirittura alla Costituzione (ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse invece molto seria). “Allora il regolamento dovrebbe prevedere di non concedere spazi pubblici anche a centri sociali e all’estrema sinistra che fanno anche danni – ha arringato Mari – Spetta all’autorità di pubblica sicurezza valutare se c’è un motivo di pericolo. CasaPound mi ha dato un documento da leggere che io condivido. Qui c’è una violazione dei diritti di associazione, l’atto presenta profili di illegittimità, il suolo pubblico è di tutti, si fa un’arbitraria discriminazione ideologica”.
Sbigottimento e indignazione da parte delle altre forze politiche, in particolare da parte del capogruppo Pd Andrea Bencini che a metà del’intervento di Mari è addirittura uscito dall’aula per protesta. “Paole vergognose – ha poi commentato rivolto al consigliere berlusconiano – Visto il periodo elettorale cerchi voti anche nelle cloache. Nei nostri locali i fascisti non li vogliamo”. “Mari ha affermato di aver personalmente richiesto a nome di CasaPound i permessi per il suolo pubblico per lo svolgimento di attività di propaganda nel nostro territorio durante il periodo elettorale – ha aggiunto Bencini – Il dato politico che vogliamo sottolineare è che Forza Italia, almeno a Bagno a Ripoli, sta con Casapound e quindi dalla parte di chi il fascismo non lo condanna, ma lo esalta. Noi stiamo dall’altra parte”. Interventi di condanna delle posizioni espresse da Mari sono arrivati anche da Briziarelli e Zanella (LeU), Baragli, Ciprianetti e Falorni (Pd), Sartoni (M5S) e dall’assessora Cellini.
La nuova formulazione dell’articolo 3 del regolamento, approvato con i voti favorevoli di Pd, Liberi e Uguali, M5S e Cittadinanza attiva, ora così recita: “Non rientrano fra i soggetti legittimati ad usare locali di proprietà comunale partiti, sindacati, associazioni e comitati che si richiamino direttamente o indirettamente al fascismo, che fondino la loro organizzazione e la loro azione su principi antidemocratici e che comunque possano rappresentare nella situazione specifica come in generale un pericolo per la pubblica sicurezza”.
Ottimo l’intervento di Bencini. In verità non è stato il solo ad indignarsi e anche altri si sono espressi in maniera “almeno” altrettanto contraria. La difesa dell’antifascismo non è, per fortuna, appannaggio di una sola forza politica.
Ora e sempre Resistenza
Ho integrato l’articolo citando anche Liberi e Uguali, anche se non mi avete mai comunicato la formale costituzione del gruppo. Ero rimasto al Gruppo Misto. Ammetterai che è difficile starvi dietro 😉