Cartelli “salva alberi” per segnalare le piante meritevoli di attenzione. E’ l’iniziativa dell’associazione ambientalista L’Arca in vista della realizzazione, da parte dell’Amministrazione comunale, del parco di Ripoli fra il giardino i Ponti, la Pieve e Sorgane.
“Il progetto del nuovo parco – afferma l’associazione – rischia di cancellare preziose testimonianze del passato agricolo e specie vegetali degne di essere conservate, inserendo strutture che ne altererebbero la naturalità. Visto che questo rischio è sempre più concreto, con il progetto esecutivo già approvato dalla Giunta, il Primo maggio abbiamo collocato alcuni cartelli nel parco che segnalano piante, luoghi e percorsi che a nostro parere meritano di essere conservati”.
Segnalati dalla nuova cartellonistica i gelsi monumentali, gli aceri campestri (utilizzati per dare sostegno alle vigne), gli alberi da frutto, i fossi, testimonianza del passato agricolo, il bosco di olmi, il canneto, le querce e anche i sentieri storici.
Balle gigantesche, di storia c’è poco molte son cresciute con l’abbandono della acrivoltura, comunque il piano prevede il salvataggio, anno imparato ha Fare propaganda dalla destra populista.
Caro Bettini, vada a farsi una passeggiata nel parco. I cartelli la aiuteranno. E’ indiscutibile che vi sono piante testimonianza del passato agricolo che si sono inselvatichite: non lo affermiamo a caso, dato che lo studiamo da più di un anno.
E abbiamo guardato anche il progetto; viene preso atto che vi sono specie di rilievo, ma gli interventi previsti prescindono da questo, per cui, ad esempio, se un gelso di trova proprio sul tracciato della passerella di legno, crede che la devieranno per scansarlo?
L’ultima affermazione non merita commento, tanto è campata in aria; da che pulpito…
Sorvoliamo sull’italiano violentato come spesso fa il buon Bettini che, certo ne per interesse ne per servilismo, appare agli occhi dei più come la lunga manus di interessi di partito.
Richiederebbe competenza e onestà intellettuale, quindi impossibile chiedere di entrare nel merito.
Battere i piedi per terra è esercizio comprensibile fino ai 5/6 anni
Al sig. Bettini chiederei perché questa iniziativa gli ha dato così noia da offendere gratuitamente chi l’ha attuata.
Forse la cosa che lo disturba è che esistano cittadini che studiano, si interessano, cercano di partecipare e di far conoscere a tutti la realtà del territorio.
Nella visione del sig. Bettini queste iniziative disturbano coloro che si prendono l’onere di decidere in solitario per tutti nella convinzione di avere le migliori soluzioni.
Per questo si guardano bene di confrontarsi e discuterle.
I cittadini, dal canto devono formare un gregge tranquillo ed obbediente e lasciarsi condurre.
Se qualche pecora esce dal gregge, intervengono subito i cani ad abbaiare per ricondurla all’ordine.
La prima frase del commento del sig. Bettini mi invita a fare qualche semplice riflessione. Secondo me tutto il mondo che ci circonda è storia. In in ogni resto di muro, di strada o anche di verde c’è dietro una storia, la storia. Basta saperla leggere!
Nel Pian di Ripoli, se i progetti andranno avanti, resterà ben poco di quel verde che ad oggi ci racconta la storia del mondo agrario e della sua fine. E in quei 7\8 ettari che dovranno diventare parco, ci racconta soprattutto di una natura che liberamente ha preso il sopravvento e nell’oggi ci regala cespugli maestosi, larghi prati e alberi un tempo del mondo agricolo, così fitti da sembrare foreste! Poi, purtroppo, qui, questa natura così “naturale” ci racconta anche la storia di persone che in un campo abbandonato vedono solo un’area per l’abbandono di rifiuti. Infatti in diverse parti si sono create situazioni di degrado sulle quali, spesso, si fa leva per giustificare pulizie radicali, che estirpano qualsiasi cosa.
I cartelli, posizionati dall’associazione ARCA, vogliono essere un invito all’osservazione e alla conoscenza di ciò che esiste in una zona che per molti è solo un ammasso informe di vegetali e di rifiuti. I nomi delle piante e quelli attribuiti ai sentieri vogliono suscitare la curiosità e spingere alla scoperta di un meraviglioso verde che non si immagina, da proteggere e difendere perché possa diventare un vero parco naturale!
Elisabetta Brunelleschi