La tenuta di Mondeggi è un grande cantiere a cielo aperto. Vistose impalcature cicrondano la villa e le coloniche. Anche da lunga distanza si può notare una grande gru che sovrasta il giardino. Quasi un simbolo dei lavori in corso dopo tanti anni di abbandono.
Dopo Ferragosto inizieranno gli interventi del quinto lotto relativi alla sistemazione di tubazioni dell’acquedotto, viabilità e piccoli invasi per la raccolta dell’acqua piovana.
E’ il progetto di rigenerazione della tenuta, finanziato con quasi 60 milioni di euro di fondi Pnrr, che procede sotto la guida della Città Metropolitana, proprietaria di immobili e terreni.
Presto sarà demolito il capannone agricolo di Cuculia. Gli ultimi sopralluoghi hanno verificato che all’interno non vi sono più nidi di rondine per salvaguardare i quali l’abbattimento era stato posticipato (vedi articolo). L’intervento sulla colonica, che attualmente ospita la comunità di Mondeggi bene comune, inizierà alla fine dell’anno.
Presto riprenderanno i lavori alla villa, interrotti per alcuni ritrovamenti archeologici (vedi articolo) nell’area destinata ad ospirare l’auditorium. Nel frattempo sono stati risanati gli scantinati, creati i vani ascensore, concluse alcune demolizioni interne, consolidati i solai e il tetto.
Pronto lo schema di statuto che regolerà il funzionamento della fondazione che sarà creata per gestire i beni, una volta conclusi i lavori di ristrutturazione. Fondazione battezzata “Mondeggi Sostenibile”; socio fondatore la Città Metropolitana di Firenze, a cui si affiancheranno il Comune di Bagno a Ripoli e, probabilmente, i Comuni limitrofi. Un ruolo potrobbe essere riservato anche all’Università di Firenze.
La villa, che avrà, oltre all’auditorium, un ristorante e una foresteria, avrà il compito di fornire le risorse finanziarie per sostenere tutto il progetto. Nei saloni che furono dei Della Gherardesca, nel giardino, nella cappellina ancora consacrata, si potranno svolgere matrimoni, cerimonie, meeting, convegni. L’uso delle coloniche sarà riservato ad associazioni del terzo settore, per finalità sociali, e ad abitazione di chi dovrà curare i terreni agricoli. Tutto dovrà essere pronto entro il 2026.