Ci mancava solo una “bomba ecologica” per frenare i lavori della Variante di Grassina. Durante le operazioni di bonifica dagli ordigni bellici, in corso in questi giorni sul tratto da Ponte a Niccheri a Ghiacciaia, è stata trovata una discarica abusiva di materiali contenenti amianto in un terreno nella zona di via di Belmonte. Nessun allarme, i manufatti non “spolverano” e l’amianto diventa letale se inalato. Però la bonifica del terreno da questo elemento prevede un apposito piano di rimozione e smaltimento che deve essere approvato dalla Asl. In pratica ci vorrà almeno un mese in più rispetto al previsto. Pensare che la bonifica da possibili bombe della Seconda guerra mondiale era ormai in fase di conclusione.
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A questo punto si può ipotizzare che nei primi mesi dell’anno possa avvenire la consegna dei lavori alla Ccc, la cooperativa che si è aggiudicata l’appalto e con la quale si è chiuso anche il lungo contenzioso economico che aveva tenuto bloccato l’iter del progetto. In pratica tutto è (quasi) pronto per l’apertura dei cantieri sui lotti uno e tre, ovvero quello che va da Ponte a Niccheri a Ghiacciaia e quello che collegherà Capannuccia all’Ugolino. Manca invece ancora il progetto definitivo del tratto fra Ghiacciaia e Capannuccia. Per questioni burocratiche che non sto qui ad illustrare, anziché di competenza della Città metropolitana, come gli altri due, ricade sotto la giurisdizione della Regione. Tecnicamente si tratta di un intervento più semplice, perché si tratta di un allargamento e adeguamento di viabilità già esistente, cioè via di Tizzano, tuttavia presenta qualche problema causa la necessità di modificare il raggio di alcune curve. Fine dell’ennesima puntata. Altro che fiction.