Bocciata l’istituzione di una commissione speciale del Consiglio comunale per il “monitoraggio dei fenomeni idraulici ed idrogeologici in ambito comunale”, ovvero gli allagamenti che si verificano periodicamente (gli ultimi quelli dello scorso Ferragosto). Lo chiedeva una mozione presentata dai consiglieri Redini (Cittadinanza attiva), Frosali e Vulpiani (Gruppo misto). A favore della commissione i tre proponenti, contrari i consiglieri di Pd e Cittadini di Bagno a Ripoli.
Lo scopo che avrebbe avuto la commissione è stato spiegato da Redini: “Essere di supporto all’Amministrazione comunale, avere come elemento fondante la partecipazione dei cittadini, costituire un collegamento tra giunta, esperti e cittadinanza, riferire su interventi fatti e programmati, raccogliere segnalazioni”. “Lo spirito della commissione è dare risposte, non cercare colpevoli – ha aggiunto Frosali – Portiamo avanti ciò che chiedono i cittadini”.
Argomenti che non hanno convinto la maggioranza. “C’è già la commissione urbanistica che si occupa di questi temi – ha replicato David Stinghi – Si andrebbe a creare una sovrastruttura inutile. Non è una commissione che può dare risposte adeguate”. “Tende a far parte della commissione chi ha un coinvolgimento diretto, quasi in un conflitto di interessi – ha chiosato Sandra Baragli -. La proposta pare un contentino dato ai cittadini ma che non risolve i problemi”. La consigliera si è poi lasciata andare ad una battuta polemica poco felice nei confronti dell’incalzare delle opposizioni (“Vuol dire che i cittadini della commissione andranno a parare l’acqua con l’ombrello”) che ha provocato le proteste del pubblico presente in sala oltre che di Frosali.
Per formare una commissione, tra criteri per la scelta dei cittadini, individuazione dei compiti, approvazione in Consiglio comunale, passerebbero dei mesi – ha ammonito l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pignotti – Il risultato sarebbe di rallentare gli interventi. Mettere intorno ad un tavolo tutti gli enti coinvolti dal problema, dalla Regione al Genio Civile, è assai complesso: la commissione non è lo strumento giusto per centrare l’obiettivo”.
Infine la posizione, quasi uno sfogo, del sindaco Francesco Casini: “Nella parte sinistra dell’Ema non c’è un fosso che vi arrivi libero, sono stati tutti tombati durante lo sviluppo urbanistico di Grassina negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta. Per questo risolvere il problema degli allagamenti è complicatissimo, ci vogliono grandi competenze ignegneristiche. Ci stiamo già lavorando, nel giro di qualche mese arriveranno i progetti, ma – voglio essere sincero – per la soluzione ci vuole tempo”.
Cari concittadini,
Hanno ragione i cittadini a volere una commissione, ed è evidente invece, che chi deve controllare, non la vuole, aducendo ad intralci ecc. E’ evidente a tutti che qualcuno non ha fatto il suo lavoro visto quello che è successo ad Agosto. Ma le casa sono dei privati quindi….
Aspettate che abbiano finito la variante di Grassina e vedrete nelle tre rotondone ( neanche fossimo a New York) il lago che si formera’ . Questo è gia’ noto agli addetti ai lavori che piu’ volte quando piove compare magicamente all’altezza della farmacia un bel cartello che cita testualmente ” Attenzione zona soggetto ad allagamento ” quindi nulla di nuovo, se non quello di non voler vedere.
Inoltre, sempre nella variante, quando il tracciato scede lato Via di Belmonte se non hanno previsto degli scarichi addatti si formerà un bel fiume che scaricherà in parte su campo di calcio e in parte sulle rotonde. Colpo di un progetto inutile e vecchio riprogettato male e bandiera politica piuttosto che utile. Ma il tracciato che passava il galleria nonfatto perchè tacciato di costare troppo vorrei vedere i conti visto dove siamo arrivati oggi, probailmente sarebbe già finito e a costi inferiori. Geniale !