La lotta ai “supermicrobi”, quelli a cui gli antibiotici, ormai, fanno un baffo, passa da Bagno a Ripoli, o meglio da Ponte a Ema. La BioMérieux, che ha sede sulla variante Chiantigiana, ha inaugurato oggi il nuovo padiglione battezzato “Innovation Power House”, dedicato alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni contro le malattie infettive e l’antibiotico-resistenza.
La costruzione del nuovo padiglione ha comportato un investimento di 9 milioni di euro. Sono previste nuove assunzioni, una trentina di igegneri, che equivale ad un potenziamento di circa il 10% dell’attuale personale.
Nel nuovo polo di ricerca, costruito su tre piani, ognuno dotato di terrazza e con grande superficie finestrata, saranno ospitati i laboratori, le camere anecoiche (per testare l’effetto delle onde elettromagnetiche sugli strumenti) e climatiche (per valutare gli effetti di caldo e freddo), come ha spiegato il direttore della ricerca Nicolas Pradier, oltre alle stampanti 3D che creano prototipi per le fasi di sviluppo delle strumentazioni, le nuove linee di produzione con laser e spettrometri che consentono di individuare le specie microbiche presenti nei campioni biologici.
“Questo è un ambiente dove le idee nascono e si trasformano in realtà. L’obiettivo è individuare e mettere a punto nuove soluzioni diagnostiche in grado di contrastare l’emergenza ‘supermicrobi’ -. ha spiegato Statis Chorianopoulos, vicepresidente di BioMérieux – Utilizzati in maniera appropriata, questi nuovi strumenti diagnostici potrebbero ridurre i decessi per infezioni resistenti agli antibiotici di ben il 30%, secondo gli esperti, permettendo di individuare in tempi rapidi il farmaco idoneo”.
“Le infezioni antibiotico-resistenti e quelle correlate all’assistenza hanno un impatto enorme sul nostro sistema sanitario nazionale – ha ricordato Pascal Quinodon, direttore dello stabilimento di Firenze -. Si stima che ogni anno in Italia siano responsabili di 2,7 milioni di ricoveri per un costo diretto complessivo che ammonta a circa 2,4 miliardi di euro”.
Nella realizzazione della nuova struttura è stata posta grande attenzione all’ambiente. L’edificio, dotato di cappotto termico, sfrutta la geotermia, è fornito di panelli fotovoltaici, ha due cisterne per la raccolta di acqua piovana da usare per irrigazione aree verdi e per i sanitari.
Un occhio anche alla biodiversità: le aree verdi sono state progettate con la consulenza della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) e costituiscono un parco naturale con alberi ad alto fusto e piante selezionate tra le quali ulivo, alloro, fillirea, quercia sempreverde, quercia da sughero, quercia piramidale, pino d’aleppo, eucalipto della tasmania, canfora, cipresso, oleandro, magnolia grandiflora. Installati vetri a basso indice di riflessione per la protezione degli uccelli. La scelta cromatica per gli esterni del nuovo padiglione richiama il rosso dei tetti circostanti, mentre il parco interno si coniuga al verde delle colline ripolesi.
“Col Comune di Bagno a Ripoli abbiamo avuto un’ottima collaborazione durante l’iter del progetto e la sua realizzazione – ha detto Pascal Quinodon – Essendo questa una zona alluvionale, abbiamo dovuto realizzare il nuovo padiglione a un metro e venti da terra”.