La prima volta di un cardinale nel municipio di Bagno a Ripoli. E’ accaduto ieri pomeriggio (martedì 3 marzo), quando monsignor Giuseppe Betori ha varcato la soglia del portone del Comune, accolto dal sindaco Francesco Casini e dal presidente del Consiglio comunale Francesco Conti. Nell’ambito della visita pastorale al vicariato di Antella-Ripoli-Impruneta, l’arcivescovo ha voluto inserire anche un incontro con le istituzioni locali.
“E’ la prima volta che un cardinale entra nel nostro Comune – ha detto il sindaco Casini, visibilmente emozionato – ed è la prima volta che una visita pastorale entra in modo così approfondito nella vita di Bagno a Ripoli, non solo in quella delle parrocchie”. Casini ha ricordato gli incontri che nelle scorse settimante il cardinale ha avuto con associzioni, circoli, attività economiche: “Una cosa non scontata, direi unica – ha aggiunto – che ci fa molto piacere”. A salutare monsignor Betori, nella sala Falcone e Borsellino, tutti i componenti della giunta, molti consiglieri comunali, rappresentanti di associazioni del territorio, i comandanti della Polizia municipale e delle due stazioni dei Carabinieri.
Quindi un simpatico siparietto. “Non abbiamo avuto occasione di mostrare al cardinale alcune bellezze del nostro territorio, come l’Antico Spedale del Bigallo e l’Oratorio di Santa Caterina, per questo lo invito a tornare a trovarci”, ha detto il sindaco. “Colgo subito l’invito, in dodici anni che sono a Firenze non ho mai visto l’Oratorio e devo colmare questa lacuna – ha risposto al volo monsignor Betori e, rivolto a don Antonio, parroco di Ponte a Ema – Quando nei prossimi giorni sarò in visita alla parrocchia, ci andiamo”. “Purtroppo Santa Caterina non è mio, me l’ha ‘rubato’ don Moreno, è sotto l’Antella”, ha precisato ridendo don Antonio. “Non importa, possiamo visitarlo ugualmente”, ha ribadito, divertito, l’arcivescovo. “Beh… se lo dice il capo…”, ha alzato le mani don Antonio.
Il clima informale è proseguito anche all’inizio dell’intervento di monsignor Betori: “Un tempo la visita pastorale del vescovo era una sorta di visita fiscale – ha detto – Tremavano i preti e tremevano le galline del pollaio, perché si finiva sempre con grandi pranzi. Tranne per il cardinale Elia dalla Costa che, dicono, si accontentasse di una minestrina e un po’ di lesso prima di ritirarsi a riposare. I preti restavano a finire il pranzo”.
“In realtà la visita pastorale è un momento qualificante nel rapporto tra il vescovo con il territorio e la sua gente – ha preseguito mosignor Betori – Devo dire che ho trovato cordiale collaborazione con la società civile e chi la rappresenta. Una cosa che non do per scontata”. Il cardinale si è poi addentrato su temi di scottante attualità: dal pericolo che ognuno di noi diventi solo “un numeretto di un algoritmo a fini commerciali”, alla messa in pericolo della dignità della persona (“Il tema dei diritti dell’uomo sta scomparendo”), all’emergere di un individualismo che “rende difficile la convivenza sociale”, fino alla mancanza di solidarietà verso i più deboli: “Don milani diceva – ha ricordato l’arcivescovo – non è dando a tutti la stessa cosa che si fa giustizia”.
Al termine dell’incontro il sindaco Casini ha donato al cardinale alcune pubblicazioni su Bagno a Ripoli e si è intrattenuto con lui davanti al gonfalone del Comune illustrandone i simboli raffigurati.