Accompagnato dal sussurro di Bella Ciao, preghiera laica di chi crede nei valori della Resistenza, la salma del partigiano “Topino” ha lasciato la chiesa della Pentecoste, a Bagno a Ripoli, dove stamani si è celebrato il rito funebre.
A rendere omaggio, per conto dell’Amministrazione comunale, al quasi centenario Giulio Consigli (avrebbe compiuto un secolo il prossimo 12 ottobre), nome di battaglia “Topino”, ultimo superstite della Brigata Sinigaglia che partecipò alla Liberazione di Firenze, il sindaco Francesco Pignotti e l’assessora Sandra Baragli.
A condurre la cerimonia religiosa il parroco don Andrea, il quale ha ricordato Consigli come “una persona gioviale, un uomo positivo di cui raccogliere la testimonianza”.
“Un grande onore in un giorno triste poter ricordare un uomo normale ed eccezionale allo stesso tempo – ha detto il sindaco Pignotti – Ci vuole coraggio a rischiare la vita a vent’anni, per donare a noi la libertà che lui non aveva mai conosciuto. Consigli è stato un esempio di generosità e speranza nel futuro. E’ stato partigiano per una vita intera, fino all’ultimo respiro. Lui e gli altri partigiani hanno fatto la storia. Noi dobbiamo fare tesoro della sua eredità morale e civile. Topino è il simbolo della parte giusta della storia. Ora e sempre W la Resistenza”.
Ricordi commossi sono arrivati da Sergio Grazzini, presidente della sezione Anpi di Ponte a Ema, da Francesco Innocenti, della sezione Anpi di Gavinana, e dal nipote Stefano Consigli.