Capitozzatura, grafiosi, robinia, cuore bagnato: la sala del Consiglio comunale si è trasformata ieri sera (lunedì 26 marzo) quasi in una sezione dell’Accademia dei Georgofili. Per seguire l’acceso dibattito tra la consigliera di Cittadinanza attiva Sonia Redini e l’assessore all’ambiente Enrico Minelli, sarebbe stato necessario avere sottomano un manuale di botanica. Motivo del contendere: le potature degli alberi in via Machiavelli e via Dante Alighieri a Grassina, una replica di ciò che già era avvenuto lo scorso anno dopo gli interventi sugli alberi nel tratto della Chiantigiana che collega la frazione a Ponte a Niccheri.
“Capitozzatura” è la parola chiave. Intervento eccesivo e dannoso, secondo Redini; radicale ma indispensabile in certi casi, secondo Minelli. “Docenti universitari hanno confermato i dubbi sollevati dai cittadini – ha esordito Sonia Redini – Se, come afferma il Comune, gli olmi erano malati di grafiosi, andavano abbattuti e i resti bruciati per evitare il diffondersi delle spore infestanti in altre piante. Se invece erano sani, la capitozzatura ne ha compromesso la salute. Anche altre tipologie di alberi hanno subito la capitozzatura senza che ci fosse bisogno di un intervento così drastico. Si poteva procedere con tagli di diradamento e alleggerimento. Qui c’è l’imperizia di chi ha deciso cosa e come tagliare e di chi ha eseguito le potature. Avevamo piante belle e sane le abbiamo sostituite con piante brutte e fragili”.
L'”arringa” difensiva dell’avvocato-assessore Minelli è stata altrettanto veemente: “Il diradamento viene usato come intervento standard. Nelle due strade si è agito su casi straordinari. Sono state abbattute piante palesemente secche e malate. Altre, che i tecnici hanno individuato come affette da grafiosi, hanno subito la capitozzatura come unica possibile alternativa all’abbattimento. In altre ancora era presente la cosiddetta malattia del ‘cuore bagnato’: per salvare la pianta va fatto un intervento drastico andando a trovare il legno sano, sperando che si riprenda evitandone l’abbattimento. Le valutazioni sono state fatte da personale tecnico del Comune con la supervisione dell’agronomo forestale. Non è questo il metodo che adottiamo comunemente per gestire il verde pubblico. Ricordo che tra il 2017 e l’inizio di quest’anno abbiamo piantato 120 nuovi alberi sul territorio di Bagno a Ripoli”.
Una risposta che non ha soddisfatto la consigliera di Cittadinanza attiva. Prossimo round alla prossima potatura.