I bambini al centro dell’obiettivo. Vestiti di stracci, intenti a trasportare carichi pesanti, immortalati in qualche spoglia capanna che gli fa da casa. Non è solo un reportage di viaggio quello realizzato da Massimo Casprini, scrittore e storico ripolese, autore di numerose pubblicazioni. Ma un racconto per immagini di un vero e proprio “mondo nascosto”, dove l’infanzia non salva dallo sfruttamento, dalla povertà, dalla denutrizione.
Decine di scatti di testimonianza, realizzati dal 1972 fino ai giorni nostri in 24 Paesi (dal Camerun all’Angola, dalla Mongolia all’India, dall’Afghanistan alla Birmania), che da sabato 15 ottobre diventano una vera e propria mostra – “Bambini di un mondo nascosto” – ospitata al Crc Antella (via di Pulicciano 53). L’inaugurazione è in programma alle 17, alla presenza dell’autore e del sindaco Francesco Casini.
“Ho selezionato alcune immagini dell’Africa, dell’Asia e delle Americhe – spiega Casprini – per cercare di presentare le misere condizioni in cui vivono i bambini ancora in molti paesi. L’indigenza, la carestia, lo sfruttamento del lavoro minorile nelle miniere di salgemma in Arabia, il duro lavoro nelle fabbriche di mattoni in vari paesi dell’Africa, la raccolta delle patate a tremila metri sulle Ande. Un mondo che continua a sfruttare i bambini in un’età in cui dovrebbero solo giocare ed essere felici. Un mondo che non vediamo, che spesso ci dimentichiamo o fingiamo che non esista”.