Missione Jumbo bus a Bruxelles per il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, insieme a quello di Firenze Daio Nardella. I due sindaci ieri, mercoledì 21 giugno, hanno incontrato la commissaria europea per la Politica regionale Corina Cretu. L’incontro è stato l’occasione per presentare il progetto del Jumbo bus per collegare Firenze a Bagno a Ripoli: un percorso protetto su cui viaggiano autobus a trazione elettrica. L’obiettivo è reperire i 30 milioni necessari a realizzarlo, lavorando su più fronti per ottenere un mix di finanziamenti.
“Quello di oggi – ha detto il sindaco Casini – è stato un incontro molto positivo che apre ottime prospettive per un sistema di trasporto moderno, efficiente e sostenibile come il Jumbo bus che potrà collegare in maniera veloce l’ara a sud di Firenze con il centro storico della città. A breve il Jumbo sarà oggetto di un incontro al Ministero delle Infrastrutture a cui parteciperà anche la Commissione europea. L’auspicio è che entro la fine del 2017 possano essere reperiti i trenta milioni necessari per realizzare l’opera e procedere così alla progettazione”.
“Il Jumbo bus non è alternativo alla tramvia, ma complementare – ha detto Nardella -. È una tappa intermedia e serve per dare una risposta più veloce ed economica alla mobilità del quadrante sud-est della città. Quando poi la tramvia sarà a regime anche in quella parte della città il Jumbo bus potrà essere usato per altre zone”.
Il Comune di Firenze e di Bagno a Ripoli sono impegnati a reperire i finanziamenti per la realizzazione del Jumbo bus attraverso strade diverse e hanno presentato il piano per il reclutamento dei fondi alla commissaria Cretu: da una parte stanno lavorando per l’ottenimento di finanziamenti, fino a un massimo di 5 milioni, dall’iniziativa per azioni urbane innovative denominata ‘Urban Innovative Actions’ per cui la Commissione europea ha lanciato un bando; dall’altra sono impegnati a reperire i restanti 25 milioni di euro necessari per finanziare l’opera attraverso i finanziamenti Bei erogati dalla Banca europea per gli investimenti, attraverso il piano Junker con i fondi Fei, attraverso il programma europeo ‘Alternative Fluel’, che prevede fondi destinati alla mobilità elettrica sostenibile, e infine attraverso finanziamenti privati da Ataf-Busitalia.