Non potendo bloccare ad Autostrade il progetto di rimodellare la zona prima della galleria San Donato con le terre di scavo del nuovo traforo, il Comune punta alla strategia del baratto. Rinunciare ad uno scontro, che potrebbe solo dilatare i tempi dell’intervento, in cambio di alcune contropartite nell’interesse dell’intera comunità. L’Amministrazione comunale avrebbe fatto filtrare in modo ufficioso verso Società Autostrade tre richieste: il riassetto completo dello svincolo di Ponte a Ema (l’uscita dal casello di Firenze Sud), dove nelle ore di punta si formano sempre code inestricabili; la realizzazione della pista ciclabile da Ponte a Niccheri all’Antella, in modo da saldare il collegamento con Grassina; la doppia denominazione per il casello di Firenze Sud con l’aggiunta dell’indicazione “Bagno a Ripoli” (come hanno ottenuto Impruneta e Scandicci), una costante pubblicità davanti agli occhi di milioni di automobilisti. In realtà pare che la prima reazione di Autostrade sia stata abbastanza tiepida, ma la trattativa è appena agli inizi. Intanto martedì prossimo ci sarà una nuova riunione della Commissione speciale sui lavori della Terza corsia alla quale parteciperanno anche tecnici di Autostrade e rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Il tema caldo, in attesa che venga indicata una data per l’inizio dei lavori, è la modifica del progetto per il tratto del lotto 2 in prossimità della galleria San Donato. Una ventina di ettari parte a Nord e parte a Sud della curva che entra in galleria, destinati a cambiare volto. Autostrade vuole recintare tutto e rimodellare il terreno scaricandovi circa un milione e 250mila metri cubi di terre di scavo, che potrebbero contenere sostanze inquinanti, provenienti dal nuovo tunnel.
cittadini svenduti per 3 denari ed il nome su di un cartellone
Pena massima
Spero di aver capito male. Si punta ad avere uno snellimento del traffico in cambio di veleno nel suolo. Non mi pare un baratro equo.
Se oggi l’inquinamento acustico e di polveri sottili è alto all’Analisi, domani lo sarà ancora di più , a cui si aggiungerà anche quello delle falde. Non prendiamoci per i fondelli.
Certo, scambiare un tale impatto ambientale con la pubblicità di un casello autostradale credo sia proprio un confronto impari. Inoltre sarebbe opportuno vedere e valutare quale soluzione propongono per Ponte a Ema !!!
Francesco, mi unisco alle rimostranze dei precedenti commentatori dei quali condivido tutte le perplessità: aggiungo che forse qualcuno pensa che a B. a Ripoli si porti ancora l’anello al naso. Queste cose ce le deve dire l’amministrazione, non le voci di corridoio. Aggiungo che l’altra sera in Commissione io c’ero e sarebbe stato opportuno sapere quello che tu butti là come baratto. Credo che prima di spararlo su un blog qualsiasi almeno sarebbe stato più etico informare anche i componenti la commissione. A maggior ragione di fronte a un caso di insabbiamento evidente dell’amministrazione che già dall’epoca Bartolini sapeva del nuovo progetto e delle terre di scavo come mostrano i documenti e non dal 4 dicembre scorso come ci ha rivenduto il sindaco nell’ultimo consiglio. A questo punto non capisco la tua utilità in quella commissione se quello che sai poi lo utilizzi per fare da tromba all’amministrazione per – distrarre – o stimolare il contatore delle visite a questo blog. Francamente non capisco da che parte stai….
Caro Sergio, primo: io ho riportato notizie ufficiose (ma pur sempre notizie) come un giornalista deve fare. Nessuna “tromba” dell’amministrazione. O avresti preferito che di questa trattativa non si sapesse niente? Secondo: chi ti dà la certezza che abbia raccolto le informazioni prima e non dopo lo svolgimento della commissione? Terzo: non ho alcun dovere di informare la commissione prima di scrivere un articolo, ci mancherebbe altro. I due ruoli, membro della commissione e giornalista, sono ben distinti ed intendo continuare a tenerli separati. Quarto: sto dalla parte dell’informazione e della libertà di stampa, sempre e comunque. Ho le mie posizioni che talvolta possono coincidere con quelle dell’amministrazione e altro volte no. Esattamente come alcune volte posso essere d’accordo con Cittadinanza attiva e altre volte no. Ho un difetto: sono uno spirito libero che non deve rendere conto a nessuno, né raccogliere consensi preelettorali. E ho il grande privilegio di poter sbagliare in proprio e mai conto terzi.