Una giovane famiglia ha occupato abusivamente la villetta a due piani in via Roma 343, località Meoste, a Bagno a Ripoli. Si tratta di un alloggio confiscato alle mafie passato in proprietà al Comune di Bagno a Ripoli nel dicembre del 2022 (vedi articolo). Circa cinque mesi fa Tudor, 26 anni, da docici in Italia, con sua moglie Anna, 20 anni, e la figlia di due anni, rumeni, hanno tagliato la catena che chiudeva il cancello del giardino e sono entrati nella villetta (sette vani più servizi, cantina, loggia, soffitta, terrazza, box auto).
“Da tempo io vivevo all’Albergo popolare in via della Chiesa e mia moglie con la bambina in una casa famiglia – spiega Tudor – Prima eravamo ospiti di mia madre che vive all’Antella in un monolocale. Noi dormivamo in cucina. Non era possibile andare avanti così. Ho saputo di questa casa sfitta e ho deciso di entrare perché non sappiamo dove andare”.
Nel frattempo alla famiglia si è aggiunto anche il padre di Tudor, Giovanni. I due in questi mesi hanno sistemato gli spazi esterni, che erano una brughiera, ritinteggiato le pareti di alcune stanze attaccate dalla muffa, portato frigorifero e lavatrice. “Non ho riaperto il gas per sicurezza – dice Tudor – In questi mesi ci siamo scaldati con delle stufette elettriche. Però mi è arrivata una bolletta di 450 euro. Non posso pagare queste cifre, faccio dei lavoretti a nero come manovale, non mi interessa una casa così grande, ma chiedo che mi si aiuti a trovare un appartamentino per la mia famiglia. Ho parlato con gli assistenti sociali del Comune di Bagno a Ripoli, ma non possono occuparsene perché ho la residenza a Firenze”.
L’immobile, destinato ad essere trasformato in residenza per soggetti fragili, quali donne vittime di violenza, nuclei monoparentali e anziani soli, sarà presto ristrutturato. Il 13 marzo scorso il Comune di Bagno a Ripoli ha aggiudicato i lavori di restauro e risanamento conservativo alla società Infrappalti srl che ha vinto l’appalto per 223.437 euro. L’intervento ha ottenuto il finanziamento dalla Regione Toscana.
“Presto inizieranno i lavori e gli occupati dovranno sloggiare – dice il sindaco Casini – Sono abusivi e non ci sono gli estremi per trovargli una sistemazione. Occupare non può essere il metodo per saltare le liste per l’assegnazione di una casa. Hanno ultima residenza a Firenze e sarà dunque il Comune di Firenze a trovare una soluzione per i suoi cittadini”.
Casini: tutto legalmente ineccepibile.
E l’accoglienza? Siamo a Pasqua, ricordate? Ero esule e mi avete accolto.
Forse oltre a risolvere il problema legale andrebbe considerata una soluzione anche per quello umanitario.
Penso che i servizi sociali di Firenze e Bagno a Ripoli in qualche modo potrebbero interagire fra loro e trovare una soluzione adeguata anche se riconosco che l’occupazione di una casa non è mai cosa lecita. Sono venuta a conoscenza di situazioni in cui l’inquilino di una casa popolare più che benestante addirittura subaffittava l’immobile a terzi. Finito tutto a tarallucci e vino ovviamente.
Tanto più che queste persone hanno cercato anche di migliorare lo stato di manutenzione dell’immobile, data la situazione di indigenza forse il.comune potrebbe riconoscergli un contributo. Non so se il Sindaco Casini conosce la storia di Bagno a Ripoli e dei suoi predecessori, negli anni ’80 a Bagno a Ripoli, se non vado errata, il Sindaco Cocchi, occupo’ alcune case sfitte per darle a chi non aveva alloggio. Come aveva fatto precedentemente Giorgio La Pira a Firenze. Tutti sono buoni a ricordare questo maestri di umanità salvo poi non seguirne mai l’esempio.