Bagno a Ripoli si conferma un territorio “riciclone”, produce sempre meno rifiuti e differenzia sempre di più. Sono i dati forniti da Alia SpA, la società pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti nella Toscana centrale, a delineare un quadro positivo per il comune alle porte di Firenze.
Nei primi sei mesi del 2019, innanzitutto, i cittadini ripolesi hanno fatto salire l’asticella della raccolta differenziata di oltre il 3%: era al 60% nello stesso periodo del 2018, è oggi al 63,25% (che corrisponderebbe al 68% secondo il metodo di calcolo in vigore fino a poco tempo fa). Febbraio e aprile i mesi più virtuosi, rispettivamente con il 64,06% e il 64,51% di differenziata.
Oltre a questo aspetto, di per sé già degno di nota, da sottolineare è soprattutto l’andamento della produzione dei rifiuti, in fortissimo calo. Nel primo semestre dell’anno, i cittadini ripolesi hanno prodotto 7.745 tonnellate di rifiuti, a fronte delle 8.268 tonnellate dei primi sei mesi del 2018. Una diminuzione complessiva del 6,13% così ripartita: i rifiuti differenziati vengono abbattuti di circa il 2%, i rifiuti indifferenziati addirittura del 13%.
“Un risultato positivo – commenta il sindaco Francesco Casini – possibile grazie allo sviluppo di politiche sui rifiuti come il porta a porta, che sta diffondendo tra i cittadini un’attenzione sempre maggiore al tema della sostenibilità ambientale e ha eliminato i cassonetti su strada che spesso si trasformavano in vere e proprie discariche a cielo aperto ad uso anche di soggetti e imprese provenienti da fuori comune. Il nostro obiettivo è incentivare questo sistema di raccolta e raggiungere il 70% di differenziata entro il 2020, un risultato alla nostra portata”.
Al momento, sono circa 6.000 le utenze interessate dal porta a porta (di cui 5.500 domestiche). Nei prossimi mesi, il sistema di raccolta casa per casa sarà esteso a tutto il territorio comunale per interessare la totalità delle utenze, circa 11.800, migliorando ulteriormente la qualità dei materiali inviati agli impianti di riciclo e compostaggio.
“Oltre alle frazioni collinari – dice l’assessore all’ambiente Enrico Minelli – estenderemo il porta a porta al capoluogo e, in collaborazione con il Comune di Firenze, alle frazioni di Sorgane e Ponte a Ema. Oltre a questo, siamo pronti insieme ad Alia a potenziare il servizio con una riorganizzazione complessiva e nuovi strumenti come i mastelli per carta e indifferenziato e l’individuazione di postazioni per bidoncini condominiali molto richiesti dalla cittadinanza”.
Positivi, infine, i dati relativi all’attività dell’Ecocentro di Alia spa a Campigliano, che registra un incremento di utenti. Nei primi sei mesi dell’anno vi hanno conferito i rifiuti 14.752 persone, a fronte delle 14.110 del primo semestre 2018 per un incremento di quasi il 5%. In linea con l’anno precedente la quantità di rifiuti conferiti: 1.076 tonnellate da gennaio a giugno contro le 1.072 tonnellate del primo semestre 2018.
Ho letto il Vostro articolo sui rifiuti.
Francamente come residente a Ponte a Ema Comune di Firenze mi sento veramente presa in giro.
Sono anni, cioè da quando è iniziato il porta a porta nel Comune di Bagno a Ripoli che i residenti portano i loro rifiuti ai cassonetti di Ponte a Ema.
Io risiedo in Piazza Bacci e i cassonetti sono presi d’assalto dai residenti del Comune di Bagno a Ripoli.
I quali lasciano rifiuti di ogni genere Organico, plastica carta ecc. Rifiuti ingombranti, potature.
Abbiamo segnalato più e più volte questo scempio segnalando anche le targhe dei mezzi.
Abbiamo raccolto firme e inviato la documentazione al Sindaco Casini.
Perciò questo articolo mi e ci sembra alquanto fuoriluogo i rifiuti diminuiscono per due motivi o i residenti se li mangiano oppure li portano in altri luoghi, come stanno facendo.
Perciò non mi sembra ci sia da esaltare proprio niente.
Ci vorrebbe la modestia delle amministrazione di risolvere il problema come città metropolitana e non come singoli comuni.
Tiziana Tempesti