Si è spento oggi a Bagno a Ripoli, dove abitava in via della Martellina, stroncato dal Covid-19, il professor Piero Roggi, padre del professor Oliviero Roggi e figlio del noto orefice Roggi, che aveva un fondo in piazza Peruzzi ad Antella dove ancora si può vedere l’insegna.
Piero Roggi, già professore ordinario di Storia del Pensiero Economico presso l’ateneo fiorentino, è stato e per almeno un trentennio tra i protagonisti della vita accademica e culturale di Firenze e non solo.
Figlio di una famiglia di orefici, era nato a Firenze il 21 novembre 1941. In gioventù aveva praticato con successo la disciplina sportiva dei tuffi tanto da arrivare ai vertici del campionato nazionale. Laureatosi presso l’ateneo fiorentino e avviato agli studi storico-economici alla scuola del professor Piero Barucci, aveva assunto il suo primo incarico di insegnamento, dopo la libera docenza, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari, dove, fra il 1978 e il 1983, fu professore associato di Storia del Pensiero Economico. Rientrato come docente ordinario presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Firenze, affiancò all’insegnamento storico anche quello dell’Economia del Turismo, la disciplina che Alberto Bertolino aveva contribuito a istituire proprio presso la Facoltà fiorentina di Villa Favard.
L’amore per gli studi storici lo condusse a fondare, proprio a Firenze, assieme al professor Barucci e ad altri suoi allievi, la “Rivista di Storia del Pensiero Economico” (di cui fu direttore) e il dottorato di Storia delle Dottrine Economiche, che presiedé a lungo e che, negli anni a venire, avrebbe concorso all’affermazione accademica della disciplina, formando una parte significativa di coloro che oggi la insegnano nelle università d’Italia. Firenze lo ricorda anche come assessore allo sviluppo economico nella giunta di Mario Primicerio dal 1995 al 1998.
Nel 2010 aveva contribuito a fondare, a Firenze, l’Opificio Toscano di Economia, Politica e Storia, sodalizio culturale di cui era presidente e che, nel recente passato, ha patrocinato una vasta serie di ricerche storiche. La morte lo ha sorpreso nel pieno della sua attività di studio, impegnato come
era nel progetto editoriale di pubblicazione dei diari di Ettore Bernabei, custoditi presso la Fondazione La Pira.
Il cordoglio per la scomparsa del professor Piero Roggi espresso dal sindaco Francesco Casini a nome dell’Amministrazione comunale di Bagno a Ripoli: “Ci lascia oggi un concittadino illustre, uno dei protagonisti del panorama culturale e accademico di Firenze e non solo. Il professor Piero Roggi, una delle colonne portanti dell’Ateneo fiorentino, dove per lunghi anni ha ricoperto il ruolo di docente ordinario di Storia del Pensiero Economico, si è spento all’età di 79 anni, vittima del virus contro cui ha combattuto fino all’ultimo. Intellettuale brillante, tra i maggiori conoscitori della materia socio-economica e autorità nello studio del pensiero lapiriano e fanfaniano, ha trascorso tutta la vita mettendo il suo sapere al servizio della comunità, formando intere generazioni di studenti con lo sguardo sempre proiettato al futuro. La malattia lo ha sorpreso nel pieno dell’attività di studio, proseguita fino ad oggi con passione ed energia. Il suo impegno negli anni ‘90 si tradusse anche nell’esperienza amministrativa, con l’incarico di assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze nella giunta di Mario Primicerio, che volle il professore fortemente al suo fianco. Non ho mai avuto l’onore di averlo come docente sui banchi dell’Università, ma prima da studente appassionato di economia e poi da amministratore, è capitato molte volte che mi rivolgessi al professor Roggi per chiedergli un consiglio o un parere. Trovando sempre, da parte sua, un’accoglienza costruttiva, cordiale e propositiva di cui conserverò sempre memoria. A tutta la famiglia Roggi, ai suoi figli Oliviero, Arianna e Simone, porgo le mie più sentite condoglianze ed esprimo profondo cordoglio a nome di tutta l’amministrazione comunale”.
Le esequie del professor Roggi si terranno in forma limitata dai protocolli Covid19 presso la Basilica di San Miniato al Monte.