Si stanno intensificando gli avvistamenti e le segnalazioni di presenza di lupi nel territorio di Bagno a Ripoli. Le ultime arrivano da Vicchio e Paterno, dove è stata trovata una carcassa scarnificata di capriolo, e dall’Antella, dove un cane ha scovato il macabro resto di una zampa di ungulato.
“Stiamo verificando molte segnalazioni sulla zona collinare intorno a Firenze – dice Duccio Berzi, consulente della ‘Task force lupi’ costituita di recente della Regione Toscana – A Bagno a Ripoli abbiamo rilevato la presenza di un branco di lupi che si aggira soprattutto nelle zone di Fonte Santa e Monte Masso, ma arrivano fino all’Arno verso Villamagna e alla zona di Greve. In questo periodo, con i cuccioli, può essere formato anche da oltre dieci esemplari”.
I lupi, attratti da caprioli e cinghiali, si spingono sempre più verso le zone abitate. Sono un pericolo per le persone? “No, ma occorre avere delle accortezze. In caso ci si trovi davanti ad un lupo è opportuno cercare di spaventarlo facendo rumore, magari urlando. Non accennare a comportamenti aggressivi, come lanciargli contro qualcosa, che potrebbe essere preso dall’animale come una provocazione a cui rispondere. Nè avere atteggiamenti di confidenza, è sempre un animale selvatico, o affrirgli del mangiare. Molta attenzione in caso sia ferito, non avvicinarsi. Chi abita in campagna eviti di lasciare all’aperto cibo per cani. Abbiamo casi di lupi trovati a cibarsi dei croccantini del cane di casa”.
Se si passeggia col proprio cane il rischio aumenta? “E’ prudente tenere il cane al guinzaglio”.
Il lupo difficilmente attaccherebbe l’uomo, tuttavia ritengo che il propagarsi senza limiti di questo grande predatore qualche problema lo possa creare. E quindi sarà bene che tutti si debba avere una certa accortezza da quello che potrebbe essere l’effetto “branco”! Inoltre, chi di dovere possa pensare anche a possibili rimedi.
Ci sono molte prede, cinghiali caprioli ecc.
Così aumentano i predatori.
Soluzione naturale ad un problema creato dall’uomo?
Ci sono sempre meno caprioli o altri ungulati e più lupi addirittura in branchi composti da numerosi soggetti.
Niente di naturale, qualcuno ha pensato bene
di introdurli pensando che avrebbero ridotto la presenza dei cosiddetti nocivi (tipo i cinghiali) senza considerare le conseguenze che oggi appaiono evidenti. Chiunque frequenta le campagne può rendersi conto di quante carcasse di selvaggina di grossa taglia sono disperse un po’ ovunque, sbranate vive, completamente svuotate e ridotte a scheletri spettrali. Stessa fine, spesso, viene riservata ai cani che si addentrano nei boschi o più semplicemente vicino alle abitazioni nei territori extraurbani.
È il momento di contrastare il fenomeno che, a mio modo di vedere, è già sfuggito da ogni tipo di controllo, prima che questa situazione possa diventare una “piaga” a lungo termine.
E tu chi sei per voler controllare tutto?
Ma VERGOGNATI !
I lupi si spostano molto facilmente a grandi distanze là dove trovano prede. Nessuno li ha introdotti
Condivido situazione già pericolosa tra qualche anno sarà molto più difficile anche per chi frequenta sentieri e boschi
Ottimo. Per me potete rimanere a casa col telefono in mano.
Gentilissimi buongiorno, sono un camminatore di quelle zone, e tracce di lupi ne ho viste già da molti anni. Escrementi, impronte, ossa di prede accuratamente ripulite.
In effetti ciò che leggo nell’articolo non è una vera “notizia” ma piuttosto la si vuol far diventare tale.
Sono anni che questi animali passano da qui, anche se ciò non vuol dire che siano stanziali.
Manca, direi, fra queste righe qualche consiglio sulla pacifica convivenza. Ad esempio tenere cani a guinzaglio, non lasciare cani liberi di notte né cibo per animali fuori da casa. Non è mica l’unico paese dove passano questi animali.
Per sfatare miti scrivo che i lupi non prendano ne uomo ne bestiame. Attacchi sporadici alle pecore sono da attribuire a ibridi, per ciò attenti al cane.
Lasciateli stare questi animali, basta conoscerli per conviverci e non chiamare la task force dei miei stivali. Ma voi umani siete davvero lontani dal concetto di “convivenza”.
Prima di commentare è consigliabile leggere l’articolo. Scoprirà che i consigli ci sono. Se sia o meno una notizia lo lasci decidere a chi legge.
Gentile Matteini buona sera, grazie per l’intervento. Rileggendo l’articolo non ho trovato nessun consiglio di “buona convivenza” con questi predatori per coloro che possono viverci a stretto contatto. Ad esempio agricoltori e/o allevatori. All’interno dello stesso non ho neanche trovato nessuna menzione ad eventuali motivi degli avvistamenti. Forse la nostra edilizia ha invaso i territori di questo animale? Ho avuto l’impressione (forse solo mia) che si sia voluto fare dell’allarmismo per la semplice presenza di lupi, quando invece riportano equilibrio nell’ecosistema. Mi dispiace se mi sono permesso di dare la mia opinione, credo che nel suo mestiere si debba essere abituati a questo, ma leggo troppo spesso di come questi animali rappresentino un pericolo per la mente delle persone più che per il loro corpo.
Credo fermamente che il popolo dei lupi non abbia meno diritto di noi di calpestare questo pianeta, anzi…
Credo sia evidente a chiunque legga l’articolo completamente, che lei si è fermato a metà. Per sua comodità le riporto qui la parte che le sfuggita:
I lupi, attratti da caprioli e cinghiali, si spingono sempre più verso le zone abitate. Sono un pericolo per le persone? “No, ma occorre avere delle accortezze. In caso ci si trovi davanti ad un lupo è opportuno cercare di spaventarlo facendo rumore, magari urlando. Non accennare a comportamenti aggressivi, come lanciargli contro qualcosa, che potrebbe essere preso dall’animale come una provocazione a cui rispondere. Nè avere atteggiamenti di confidenza, è sempre un animale selvatico, o affrirgli del mangiare. Molta attenzione in caso sia ferito, non avvicinarsi. Chi abita in campagna eviti di lasciare all’aperto cibo per cani. Abbiamo casi di lupi trovati a cibarsi dei croccantini del cane di casa”. Se si passeggia col proprio cane il rischio aumenta? “E’ prudente tenere il cane al guinzaglio”.
Mi pare ci siano consigli e e nessun allarmismo:
Se la Regione ha costituito una Task Force Lupo e se da questa arriva la segnalazione di un branco particolarmente numeroso sulle colline di Bagno a Ripoli, il mio compito è darne notizia. E’ un servizio alla comunità. Lei può esprimere la sua opinione come crede, ci mancherebbe. Ma non può sostenere che non ci sono i consigli se i cosigli ci sono. E questo è un fatto non un’opinione.
Se si passeggia col proprio cane il rischio aumenta? “E’ prudente tenere il cane al guinzaglio”.
il problema non sono i lupi di vecchia memoria che stavano lontano dagli uomini ma gli incroci moderni fra lupi e cani domestici e così non tenendo l’uomo gli si avvicinano. Ma non sono più cagnolini domestici ma lupi veri e propri e con questi incroci pericolosi per gli esseri umani.
Non conosco il comportamento dei lupi in branco e neppure quello dei cinghiali, so solo che in tutte le mie escursioni nei boschi dell’Appennino ho incontrato solo bovini e ovini al pascolo oltre ad altri piccoli animali. Camosci, lupi e cinghiali, si sono sempre tenuti molto alla larga dai nostri percorsi anche se si vedevano molto bene le loro tracce. Diverso è il discorso, quello si pericoloso, dei branchi di cani abbandonati che si possono incontrare. Un cane di grossa taglia in un branco inselvatichito può uccidere un essere umano trovatosi solo e senza la destrezza di sapersi difendere adeguatamente. Molti temono il lupo, ma pochi considerano il fatto che un cane di grossa taglia, in talune circostanze, può UCCIDERE un essere umano. Nelle mie escursioni in bici temo molto più l’incontro con un cane libero nei boschi che quello con un lupo o altro.
Nessuno mai si chiede il motivo di certi squilibri. E ci si ostina a voler trovare rimedi che ne creano di nuovi. Forse se fermassimo tutto, abbattimenti, inserimenti, catture, ecc per una decina d’anni, sarebbe il tempo a riportare le cose in equilibrio, naturalmente. Ma alla smania di voler dare la sua zampata l’uomo faber non rinuncia.
Non sono un esperto, ma leggo e vedo da tempo servizi su questi argomenti. L’uomo, come dice chi mi ha preceduto, ha il brutto vizio di intervenire pesantemente sull’ambiente e sull’equilibrio ecologico fra le specie e combina spesso dei grossi guai. La storia del lupo ne è un chiaro esempio. Prima c’è n’erano troppi, per i nostri gusti e li abbiamo sterminati poi ne abbiamo sentita la mancanza, perché le sue prede, come i cinghiali, ora sono troppe e ci disturbano. Ora che ne sono tornati un po’ ci spaventiamo. Chi ci contenta? Dobbiamo renderci conto che tutte le situazioni hanno i loro pro e i loro contro ed è saggio adattarsi usando il buon senso. Il giusto equilibrio è bene che lo trovi la natura sotto la tutela dei veri esperti di ecologia anziché con l’improvvisazione di inesperti comitati di “salute pubblica”.