La smania di dimostrare che si danno risposte immediate a chi posta continuamente le sue osservazioni su Facebook ha tradito il sindaco Casini. Nei giorni scorsi, dopo alcuni atti di vandalismo e sciatteria nel rinnovato giardino della Casa del popolo di Grassina, sui social si era scatenato il dibattito sul mezzo più efficace per fronteggiare i teppisti. Molti chiedevano l’installazione di una telecamera. Detto, fatto il sindaco ha dato disposizioni perché la telecamera mobile in dotazione alla Polizia municipale fosse sistemata da oggi, sabato 14 aprile, a sorvegliare il giardino.
Ottima idea farlo, assai meno pubblicizzarlo ufficialmente attraverso comunicato stampa. E’ del tutto evidente che far conoscere ai teppisti il posizionamento di un apparato mobile di controllo annulla l’effetto sorpresa e la possibilità di coglierli in fallo. Espone anche l’apperecchiatura a possibili danneggiamenti o addirittura al furto.
Non solo. Dire che la telecamera mobile è impegnata sul “fronte” del giardino di Grassina è un implicita ammissione che non è in altre zone del territorio, che diventano vulnerabili a possibili scorribande. Invece un’apparecchiatura di questo tipo, che si può installare senza fili (è collegata wireless) in qualsiasi zona di Bagno a Ripoli, dovrebbe sevire da deterrente per chi pensa di poter commettere, indisturbato, atti di vandalismo o abbandono di rifiuti. Si deve sapere che c’è, ma mai esattamente dove. Alla Polizia municipale è stato consegnato uno strumento efficace nella lotta alle trasgressioni, ma così lo si è reso (quasi) inoffensivo. Che autogol!