Per percorrere via di Belmonte occorre mettere la propria auto a… dieta. Scherzi a parte, la nuova rotonda che smisterà il traffico tra Variante di Grassina (in costruzione), via di Tegolaia e via di Belmonte è pronta e funzionante da alcuni giorni. Il tratto risistemato di via di Belmonte, che immette nella rotonda, però, non permette un agile scambio tra due veicoli. Come, del resto, capita nel tratto che porta al nuovo sottopasso.
La sede stradale ristrutturata è larga 345 centimetri considerando lo spazio fra le due strisce gialle che segnalano il margine della strada (ognuna larga 12 centimetri) e che rappresentano la distanza di sicurezza dal marciapiede per evitare di strisciarvi con gli pneumatici.
La vecchia carreggiata era addirittura una decina di centimetri più stretta, ma, non avendo marciapiedi, i veicoli potevano debordare sul tratto di banchina, oltre il margine asfaltato, per agevolare lo scambio.
Nel nuovo tratto, invece, il marciapiede c’è su entrambi i lati: un elemento positivo per la sicurezza dei pedoni, ma che può creare problemi allo scambio tra veicoli.
La larghezza media delle nuove auto in Europa è di 180,3 centimetri (dati International council on clean transportation). Quindi per scambiarsi senza difficoltà occorre che una strada sia larga almeno 365/370 centimetri. E sempre che per veicoli si intenda auto, perché in caso di furgoni o camion qualcuno dovrà certamente fare marcia indietro.
E’ vero che moltre delle vecchie strade di campagna, come via di Belmonte, non presentano questi requisiti, ma per un tratto nuovo o comunque rinnovato, forse, ci si poteva pensare.
Lessi un suo articolo sulla “vergogna” della scuola americana. Sottolineò parecchio lo sbancamento della collina. Personalmente pareva un bel progetto dal lunto di vista paesaggistico. Magari avrebbe portato problemi di viabilità, ma mi pare che lei stesso parlò di un altro ingresso. Qui invece di fronte ad un massacro del paesaggio tutti zitti? Spero non ci siano pioggie forti perchè si porterebbero sulle prime case una valanga di detriti.
Mi domando una cosa: ma i progetti non servono a prevedere quello che si deve realizzare? Se un privato facesse un’opera difforme al progetto partirebbero subito le sanzioni e municipale. Riguardo allo scempio del paesaggio ormai purtroppo ci siamo abituati anche se la regola sarebbe cementificare il meno possibile visti i vari dissesti idrogeologici che ci tormentano. Mi pare che qui tutte le presunte “sostenibilita” non siano realmente applicate.
Si ,è veramente sconsolante vedere come vengono affrontati questi problemi. Non c’è continuità con il vecchio tratto di carreggiata, si poteva fare un marciapiede solo da un lato, e lasciare inerbito l’altro lato per dare continuità e possibilità di scambio. Il nuovo peggiore del vecchio, che conquista
Sono anni che scrivo e ribadisco che il progetto della variante è stato fatto ed eseguito con i piedi, per non dire di peggio. Hanno rovinato l’intera collina di Belmonte per puri interessi politici ed economici, e questo è il risultato. Hanno costruito una sopraelevata sui piloni di cemento! N̈el 2024!!! In certi punti la strada si impenna talmente tanto, in particolare dove c’è il sottopasso, che sembra una rampa di lancio. Forse vogliono fare concorrenza a Cap Canaveral (anno di costruzione 1962!!!)