“Un aumento inaspettato e che suscita forti dubbi”: è così che CNA Chianti ha accolto l’aumento della Tari di oltre il 5%, stabilito dal Comune di Bagno a Ripoli lo scorso 25 luglio, e rivelato da QuiAntella (clicca qui per leggere l’articolo).
“Un aumento inaspettato – si afferma in una nota dell’associazione di categoria – visto che, in sede di approvazione di bilancio, la Giunta aveva comunicato che le tariffe sarebbero rimaste inalterate almeno fino al 2020. Adesso, invece, sembra che esista ‘una situazione di squilibrio nella gestione di competenza del servizio RSU (Rifiuti Soliti Urbani) dovuta ad una diversa valutazione’. Detto in altre parole, l’amministrazione non è stata attenta nella previsione dei costi della gestione porta a porta che ha costretto a questo inaspettato rincaro. Una svista sicuramente commessa in buona fede, ma che poteva e doveva essere evitata”.
“CNA Chianti – continua la nota – è impegnata da anni nel portare avanti, a partire dalle proprie imprese associate, una sensibilizzazione per una gestione dei rifiuti più attenta, più consapevole e sempre più ad impatto sostenibile sul territorio, ma questo non significa non sottolineare una situazione che pesa inaspettatamente e per certi versi inspiegabilmente su aziende che già pagano per lo smaltimento dei loro rifiuti (smaltimento dei cosiddetti rifiuti speciali). CNA Chianti chiede un incontro chiarificatore all’amministrazione per capire come verrà ripartito l’aumento considerando il principio guida della nostra legislazione secondo cui chi produce rifiuto paga il suo smaltimento”.