Ci saranno quattro “alfieri” di Bagno a Ripoli domani alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi a Parigi: la nuotatrice Matilde Biagiotti, il lanciatore del peso Lorenzo Fabbri, il velocista Lapo Biancirdi e il saltatore con l’asta Claudio Michel Stecchi (nato a Bagno a Ripoli, vive a Greve). Quattro ripolesi, fra i 39 atleti toscani che fanno parte della squadra azzurra, per i quali tifare con un pizzico di campanilismo. Auguri ai tre da QuiAntella.
A loro è arrivato “un gigantesco in bocca al lupo” dal sindaco Francesco Pignotti che sulla sua pagina Facebook scrive: “Anche se vi seguiremo da casa, sarà come se fossimo lì al vostro fianco! Tutta Bagno a Ripoli è orgogliosa dei vostri percorsi, dei valori più belli dello sport che rappresentate. Tiferemo per voi fino all’ultimo!”.
Sulle Olimpiadi ha preparato un ricco vademecum il Gruppo toscano giornalisti sportivi Ussi,
d’intesa con la Regione Toscana e il Coni nazionale e toscano, dal quale abbiamo estratto le schede dei quattro ripolesi.
Matilde Biagiotti (20 settembre 2005) – Inizia a praticare nuoto da piccola, spinta dal babbo Francesco e da mamma Simona, sportivi da sempre. La sua prima società è l’Aquatica, si allena
a San Marcellino, poi alla Costoli e alla Costolina di Firenze con Filippo Mancini. Al compimento dei 13 anni si traferisce alla Rari Nantes Florentia e con Marco Amatulli affina le sue doti da velocista.
A livello giovanile fa incetta di medaglie soprattutto con la staffetta 4×100, con cui vince l’oro per due volte di fila agli Europei Juniores tra il 2022 ed il 2023. Sempre nel 2022, inoltre, si mette al collo la medaglia d’argento ai Mondiali giovanili in Perù dove colleziona ben quattro secondi posti mentre nell’inverno di quest’anno, ai campionati italiani assoluti di Riccione, vince il suo primo titolo individuale nei 200 sl.
Da due anni vive a Livorno dove si allena al Centro tecnico federale con Stefano Franceschi; è entrata nel Gruppo sportivo delle Fiamme Oro rimanendo però ancora tesserata per la Rari, dove è di casa e ha tantissimi amici.
L’acqua fa parte del suo Dna e non riesce a privarsene anche al di fuori delle gare. Non a caso il mare è una delle destinazioni preferite dei suoi viaggi. Nel giugno del 2024 è uno dei volti più giovani della Nazionale azzurra protagonista nella 60a edizione del Settecolli a Roma dove, a 19 anni non ancora compiuti – è la più giovane della squadra toscana – si guadagna sul campo il pass per i Giochi di Parigi. È pronta per il definitivo salto di qualità tra le grandi.
“È una soddisfazione grandissima – confessa –. Partecipare alle Olimpiadi è sempre stato il mio sogno, speravo di andarci ma non credevo così presto. Per me sarà uno stimolo a fare sempre meglio, farò di tutto perché questa partecipazione sia solo un punto di partenza per una carriera che mi auguro possa durare il più a lungo possibile regalandomi altre soddisfazioni”.
Leonardo Fabbri (15 aprile 1997) – L’atletica rappresenta il marchio distintivo della sua famiglia. Babbo Fabio è un ex velocista e lo porta sulle piste all’età di sei anni. Dopo aver sperimentato varie discipline, la struttura imponente lo indirizza verso i lanci. Pur vantando ottime credenziali nel disco, la sua carriera si sviluppa all’insegna del getto del peso. Dalla fine del 2016 inizia a farsi seguire dal tecnico Paolo Dal Soglio, che dall’ottobre del 2018 lo allena a Bologna. Alterna la vita agonistica con gli studi e si diploma all’Istituto alberghiero.
La sua escalation sportiva si assesta stabilmente ai vertici nel 2023, anno in cui vince il Golden Gala nella sua Firenze e conquista un favoloso argento ai Mondiali di Budapest. Nel 2024, grazie ai 22,95 lanciati al meeting di Savona, sigla il nuovo record italiano e la quinta misura al mondo di ogni epoca, superando il primato che l’altro fiorentino Alessandro Andrei, campione olimpico a Los Angeles 1984, vicecampione mondiale a Roma nel 1987 e medaglia di bronzo agli Europei al coperto dello stesso anno, aveva stabilito ben 37 anni prima, nell’agosto del 1987 allo stadio dei Pini di Viareggio con 22,91.
La straordinaria striscia di prestazioni mondiali fatte registrare quest’anno si arricchisce anche del bronzo iridato indoor conquistato a Glasgow e del titolo europeo che Fabbri si aggiudica a Roma con 22,45 con oltre un metro di vantaggio sul croato campione uscente Filip Mihaljevic (21,20), terzo il polacco Michal Haratyk (20,94). Un successo, questo, che entra nella storia perché è il primo assoluto dell’Italia nel peso agli Europei all’aperto.
Nel tempo libero gli piace andare allo stadio a sostenere la Fiorentina, oltre ad andare al cinema e a rilassarsi ascoltando musica italiana. Il passo falso di Tokyo è già un lontano ricordo: il lancio più lungo della sua vita se lo vuole tenere per Parigi.
Claudio Michel Stecchi (23 novembre 1991) – Ama lo sport nelle sue infinite declinazioni. Da piccolo pratica il karate (cintura nera) e la pallanuoto, poi nel 2005 vuole provare il salto con l’asta per seguire le orme del babbo Gianni, primatista nazionale della specialità.
Si allena sotto la guida di Giuseppe Gibilisco, a cui nel giugno del 2008 toglie il record italiano allievi seguendo i consigli del tecnico Riccardo Calcini e durante i raduni anche di Vitaly Petrov. Nell’inverno 2010, con 5,31, ha superato anche il primato juniores indoor dell’ex campione iridato.
L’argento ai Mondiali under 20 sembra l’inizio di una carriera importante ma il percorso di crescita è interrotto da una serie di gravi infortuni. Nel 2015 viene operato al tendine di Achille destro e due anni dopo è nuovamente sotto i ferri per un analogo intervento a quello sinistro.
Nella stagione indoor 2019 diventa il secondo italiano di sempre con 5,80, preludio del quarto posto agli Euroindoor di Glasgow e dell’ottava piazza ai Mondiali di Doha. Frenato da altri infortuni, fra cui anche un intervento al ginocchio, nel 2023 rientra in pedana e con 5,82 eguaglia il record italiano al coperto che il suo coach aveva stabilito a Donetsk 19 anni prima, il 15 febbraio 2004.
Stecchi ripete poi la stessa misura anche all’aperto. Aesso non gli resta che cercare il 5,90 col quale Gibilisco vinse i Mondiali del 2003 a Parigi.
Nel suo ricco palmarès vanta anche 6 titoli italiani assoluti: 2012, 2013, 2015 e 2018 all’aperto; 2012 e 2018 indoor; in carriera, oltre ai vari campionati giovanili, ai Giochi olimpici, Mondiali ed Europei ha partecipato anche alle Universiadi conquistando tre medaglie.
Laureato in Giurisprudenza, è ora iscritto alla facoltà di Scienze Motorie e nel tempo libero ama girare in mountain bike per il suo Chianti e dedicarsi ai propri cani.
A Parigi 2024 vuole definitivamente tornare a volare.
Lapo Bianciardi (6 luglio 1998) – È cresciuto a Ponte a Ema. Attaccante e poi esterno destro nel Belmonte, lascia i campi da calcio nel 2015 per dedicarsi all’atletica: la corsa l’aveva scoperta vincendo una campestre scolastica. Indirizzato dall’insegnante di educazione fi sica al campo dell’Assi Giglio Rosso, dopo pochi mesi di allenamento con il tecnico Luciano Venturi si rivela ai Tricolori allievi del 2015 migliorandosi di oltre due secondi, quarto in finale nei 400 con 49.49.
Nel 2017 è la rivelazione degli Europei under 20 di Grosseto dove, correndo in 47.21 raggiunge la finale dopo aver superato il primo turno in 47.79 e la semifinale in 47.21 abbattendo un record storico, quello di Alessandro Bracciali che era di 47.28, datato 8 luglio 1995 e stabilito a Udine dall’allora portacolori della Toscana Atletica che poi passerà alle Fiamme Oro. In fi nale Bianciardi, partito in settima corsia, chiude ottavo in 47.78, non lontanissimo dal primato personale e record toscano fatto in semifi nale.
Dall’ottobre del 2020, in accordo con il suo primo coach, si trasferisce a Tivoli, vicino Roma, per farsi seguire da Riccardo Pisani e nel 2022 scende sotto i 47 secondi. Nello stesso anno il direttore tecnico delle Nazionali Antonio La Torre lo convoca nella squadra per i Mondiali di Eugene dove corre una frazione della 4×400 mista. Per il velocista toscano è la terza esperienza internazionale dopo gli Europei di Grosseto e quelli under 23 a Tallinn nel 2019.
Diplomato in Ragioneria, studia come massoterapista. Nel tempo libero ama cucinare ed è un appassionato di musica italiana. “Speravo in questa partecipazione – ammette – e ho lavorato a fondo per meritarmela. Vivere per giorni insieme ai più grandi atleti di tutto il mondo mi ripaga dei sacrifici e mi rende orgoglioso di indossare la maglia azzurra nell’evento più grande in assoluto”.