“Assolti perché il fatto non sussiste”: vittoria nelle aule giudiziare per 17 esponenti della comunita di Mondeggi bene comune, portati a processo da una denuncia della Città metropolitana per occupazione abusiva, furto di elettricità e acqua. Oggi, venerdì 8 novembre, la sentenza che ha respinto le richieste del pm: un anno e due mesi di pena e mille euro di multa per ciascuno degli imputati. Rigettata la richiesta della Città metropolitana, che si era costituita parte civile, per un indennizzo di 77mila euro di cui 50mila per danno di immagine.
“Abbiamo sempre avuto chiaro che le nostre azioni sono perseguibili e che i nostri intenti ci pongono al di fuori della legalità, che abbiamo
deciso di sfidare apertamente con l’occupazione – afferma una nota del comitato Mondeggi bene comune Fattoria senza padroni -. Tuttavia la sentenza di oggi ribadisce la legittimità delle nostre aspirazioni e nega le bizzarre richieste risarcitorie della Città metropolitana. Infatti l’amministrazione pubblica non ha fatto altro che depauperare, con il suo abbandono, un bene pubblico, con un’azienda che ha accumulato debiti di 1,5 milioni di euro fino a fallire”.
Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni. Sembra comunque aver convinto il giudice, la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Letizia Bertolucci e Sauro Poli, secondo i quali non c’era alcuna conferma che i 17 identificati durante il controllo del 2 luglio 2014 avessero occupato le coloniche da allora fino ad oggi. Non sarebbero, inoltre, emerse prove circa il furto di acqua e tanto meno di energia elettrica per la quale gli occupanti pagano regolare bolletta. “E’ stato sancito che prendersi cura di un bene comune e mantenerlo dopo averlo recuperato dall’abbandono e dal degrado – dice l’avvocato Bertolucci – non è un reato”.
“Ci fa piacere immaginare, con questa piccola grande vittoria – si afferma ancora nel comunicato di Mondeggi bene comune – di facilitare un po’
altri processi di riappropriazione dei beni pubblici in stato di abbandono. Sia quelli già in essere che quelli che potrebbero avviarsi in ogni
territorio. In particolar modo per l’accesso alla terra. Una sentenza che crea un importante precedente”.