Tavoli apparecchiati, oltre che nella grande sala-teatro, anche nell’ingresso della Casa del popolo di Grassina: in 770 hanno partecipato alla cena di sostegno alla causa di Mondeggi bene comune, la comunità che da quasi cinque anni ha occupato abusivamente due coloniche della fattoria di Mondeggi (proprietà della Città Metropolitana) e ne coltiva i terreni. Obiettivo dell’iniziativa annunciare ufficialmente la costituzione di un'”associazione temporanea di scopo” con il compito di aprire un dialogo, finora impossibile, sul futuro di Mondeggi, diverso dalla vendita, con la Città Metropolitana e il Comune di Bagno a Ripoli.
Alla costituzione dell'”Associazione temporanea di scopo Mondeggi fattoria senza padroni” e alla stesura dello statuto, al quale ha lavorato un pool di avvocati, ha dato un particolare impulso Giovanni Barbagli, ex consigliere regionale di Rifondazione comunista e attuale presidente della Croce d’oro di Ponte a Ema. L’associazione, che non ha fini di lucro, avrà un’assemblea dei soci e un legale rappresentate. Per statuto si scioglierà automaticamente una volta che l’obiettivo principale per cu si è costituita venga meno.
La bozza di statuto (la costituzione formale dell’associazione avverrà nei prossimi giorni) fissa in dettaglio i compiti dell’associzione:
a – Promuovere la gestione di Mondeggi come bene comune ed impedirne la privatizzazione.
b – Promuovere la solidarietà al posto della concorrenza.
c – Sviluppare la giustizia sociale, l’ uguaglianza e la reciprocità dei diritti.
d – Impegnarsi per affermare l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali.
e – Contribuire a promuovere la salute dei produttori e dei consumatori, la salvaguardia e l’incremento della biodiversità e della fertilità dei suoli.
f – Assumere come obiettivo e come metodo l’utilizzo di forme di finanza mutualistica e solidale e di pratiche di scambio di baratto.
g – Cooperare con le associazioni che sostengono l’esperienza di Mondeggi Fattoria senza padroni.
h – Sviluppare attività formative rivolte alla buone pratiche per la innovazione agricola collaborando con esperienze nazionali ed internazionali.
i – Promuovere percorsi partecipativi attraverso iniziative e assemblee pubbliche.
Tutto ciò potrebbe, però, essere vanificato dai prossimi eventi. Il primo marzo si svolgerà l’asta indetta dalla Città Metropolitana. Villa e terreni di Mondeggi sono stati messi all’incanto per 9.537.000 euro. Se, contrariamente a quanto avvenuto nella precedente occasione, l’asta non andasse deserta e spuntasse un compratore, sarebbe probabilmente impossibile fermare la vendita. Tuttavia l’ipotesi che stavolta ci sia un compratore è abbastanza remota. In quella data i mondeggini si sono dati appuntamento sotto Palazzo Medici Riccardi, sede della Città metropolitana, per riconfermare la loro contrarietà alla privatizzazione di villa e terreni. “L’esperienza di Mondeggi – ha detto Roberto Checcucci, uno dei punti di riferimento della comunità – non può essere spazzata via da un’asta. La costituzione di un’associazione legalmente responsabile è un modo per aprire una canale di dialogo con gli enti pubblici”.
Tutti temi accennati durante la cena di sostegno che ha avuto un prologo teatrale con lo spettacolo Workers, a cura del teatro popolare dell’ex Opg di Napoli, e un epilogo con uno spettacolo di teatro contadino.