C’è un gruppo di abitanti di via di Picille, nella zona collinare sopra l’Antella, che conta le pecore ma non lo fa per prendere sonno. Anzi da circa un anno le scorribande di quegli animali, il sonno glielo stanno facendo perdere. Si tratta di un gregge che da circa un anno ha preso il vizietto di “evadere” dal proprio recinto, evidentemente non proprio a regola d’arte, invadendo le proprietà vicine. Gli ovini mangiano di tutto: fiori, siepi, corteccia degli alberi, germogli, fanno strage negli orti, talvolta finiscono anche in mezzo a via di Picille creando un grave pericolo per chi la percorre in auto o in motorino. Sono pacifiche ma invadenti, anche se guidate da un montone che, invece, raccontano gli abitanti della zona, ha spesso reazioni aggressive nei confronti delle persone che si sono avvicinate.
Le pecore allo stato brado sono di proprietà di un pastore che le tiene in un recinto, insieme anche ad alcune mucche, nei campi limitrofi a via di Tavarnuzze, nel tratto tra la collina di Poggio Metalone e quella di Sant’Andrea a Morgiano.
Non essendo riusciti a convincere il pastore ad una maggiore attenzione, i cittadini di via di Picille, già nel gennaio scorso, hanno segnalato questa ripetuta invasione di pecore nei loro terreni alla Asl, al Comune e alla Polizia Municipale. Ma, a loro dire, senza ottenre risultati.
Così hanno deciso di presentare un esposto con numerose firme, corredato di documentazione fotografica, anche notturna, ai Carabinieri della stazione di Grassina. La loro denuncia è stata raccolta dal Comandande Andrea Esposito in persona. Nell’esposto, oltre a descrivere i danneggiamenti delle colture, si avanzano timori per “carenze igienico sanitarie” e la possibilità che le pecore possano trasmettere malattie. Gli animali, scrivono nell’esposto, “sono sporchi, maleodoranti, secondo noi mal tenuti”. Si aggiunge che solo sei hanno il cartellino sanitario e che non vengono mai tosate, risultando quindi piene di zecche.