Insieme alle olive (la raccolta è iniziata domenica scorsa) Mondeggi bene comune ha fatto incetta anche di adesioni all’appello contro la vedita di villa e tereni e il mantenimento alla gestione pubblica. A firmarlo sono già 241 tra docenti, ricercatori, studiosi, intelettuali (il dato è aggiornato al 15 ottobre) di università italiane ed estere (clicca qui se vuoi leggere l’appello e vedere tutte le firme)
L’appello è rivolto alla Città Metropolitana di Firenze proprietaria del bene, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato un bando per rilevare eventuali manifestazioni di interesse all’acquisto degli immobili. I firmatari chiedono:
- di non procedere alla pubblicazione del bando di vendita;
- di costruire un percorso di riconoscimento e dialogo con i soggetti pubblici e sociali interessati a consolidare il progetto già avviato dalla Comunità di Mondeggi, in modo da definire e formalizzare forme innovative di gestione sociale e condivisa della Fattoria di Mondeggi, a partire dalla “Dichiarazione di gestione civica di un bene comune”;
- di delineare un progetto di recupero e valorizzazione nel quadro della gestione civica di Mondeggi così come già avvenuto in altri contesti.
Il documento ribadisce ciò che i mondeggini avevano già proposto a Città Metropolitana e Comune di Bagno a Ripoli nel maggio scorso, quando avevano inviato la loro proposta di costituirsi in soggetto collettivo in grado di custodire Mondeggi nella forma dell’uso civico, forti dei pareri di noti giuristi circa la praticabilità di questa via legale. “Ma né dal Comune né dalla Città Metropolitana sono arrivate risposte – lamentano gli occupanti di Mondeggi – Anzi ci sembra sia in atto un tentativo per fare terra bruciata intorno alla nostra esperienza, con divieti a associazioni di fare attività qui a Mondeggi e appelli alla popolazione affinché non partecipi alle nostre iniziative. Si vuole spezzare la solidarietà territoriale e le relazioni socio-culturali che ne consolidano e ne sviluppano il progetto”.