Per celebrare in maniera adeguata i 165 anni di fondazione del cimitero Monumentale della Misericordia dell’Antella, la Confraternita ha pensato di organizzare delle visite guidate gratuite per far conoscere quello che, a detta degli esperti, è il secondo cimitero Monumentale d’Italia dopo quello del Verano a Roma.
Due i turni di visita, alle ore 15 e 16 di sabato 16, 23, 30 ottobre; obbligatoria la prenotazione chiamando il 3288785360. Le visite saranno a cura del giornalista Franco Mariani.
“Tanti sono coloro che ogni giorno entrano nel cimitero, migliaia e migliaia le persone che lo faranno tra ottobre e novembre per il ricordo annuale dei propri cari nel periodo dedicato ai defunti, ma – evidenzia Mariani – la stragrande maggioranza di loro niente sa della storia del cimitero, né ha mai visitato o dato un occhiata all’interno delle numerose cappelle, oltre 120, dove in molte si trovano preziose opere d’arte. Dopo molti anni la Confraternita ripropone le visite guidate, con un nuovo itinerario. Un viaggio pieno di aneddoti, curiosità e soprattutto con la possibilità di ammirare opere d’arte spesso nascoste. Visite che, se troveranno il gradimento della popolazione potrebbero essere riproposte in futuro”.
È e straordinario che 165 anni fa un piccolo borgo, quale era allora l’Antella, abbia intrapreso, grazie al proprio parroco, don Giuseppe Scappini (1805-1894), un’opera così impegnativa e grandiosa destinata ad accogliere i resti mortali dei confratelli e consorelle della Misericordia e del popolo antellese, così da fare del proprio cimitero il secondo in Firenze, nel periodo in cui è stata capitale d’Italia, per monumentalità.
Il completamento dell’area cimiteriale nel 2001, a 150 anni dalla fondazione (1856), fu firmato dall’architetto Adolfo Natalini, convinto assertore che, con la bellezza, gli edifici sfidano il tempo e rigenerano i luoghi.
Nell’anello architettonico ideato dal Natalini, e che richiama la struttura delle basiliche paleocristiane si proietta, ingigantita, la cupola dell’arco centrale d’ingresso affrescata da Galileo Chini.