I cittadini dell’Antella si mobilitano contro l’annunciata chiusura, a giugno, della filiale della Cassa di Risparmio in via Peruzzi. E’ partita la raccolta di firme su una petizione che chiede alla direzione dell’istituto bancario, oggi proprietà di Intesa Sanpaolo, di tornare sulla propria decisione o, in alternativa, di lasciare almeno i servizi di Bancomat e Cassa continua.
Le firme saranno raccolte giovedì, in occasione del mercato settimanale, e sabato in piazza Peruzzi. Una copia della petizione può già essere sottoscritta nella farmacia Bischi, dietro la Coop.
Questo il testo integrale della petizione:
I cittadini di Antella hanno appreso con grande sgomento della decisione di Banca Intesa Sanpaolo di chiudere la storica filiale, aperta in paese dall’allora Cassa di Risparmio di Firenze nel 1926.
E’ stata per decenni l’unica banca attiva nel piccolo centro. Crediamo che non ci fosse bambino che non avesse la mitica cassettina di ghisa per i risparmi, che i familiari vi depositavano. Era situata nella piazza e per tutti era semplicemente la banca.
Altre banche hanno poi, molto più tardi, aperto filiali in paese, ma nessuna ha mai potuto vantare l’attaccamento dei cittadini a Cassa di Risparmio, anche quando è stata inglobata da Intesa Sanpaolo.
All’improvviso, la notizia, come un fulmine a ciel sereno, che la filiale chiude, i conti saranno trasferiti a Grassina e i correntisti saranno avvisati tramite lettera. Lettera che ancora non è arrivata e si parla di una chiusura entro pochissime settimane.
La popolazione di Antella conta molti anziani, che oltre ad avere il conto corrente hanno anche i loro risparmi di una vita investiti in prodotti finanziari offerti dalla banca e che quindi devono recarsi in filiale, avendo molti di loro difficoltà con l’utilizzo dell’home banking.
Pensiamo anche alle attività commerciali ed artigianali che hanno bisogno di recarsi in filiale quasi quotidianamente per le operazioni contabili e per loro saranno disagi notevoli. Non è certo questo il frangente storico per creare loro ulteriori difficoltà!
La politica aziendale di un grande gruppo non tiene evidentemente conto delle piccole realtà e essendo coscienti di non avere il potere di invertire la rotta, vi chiediamo di ripensarci, di stare vicino alle persone, erogando loro i servizi di cui esse necessitano e che finora avevano ricevuto.
Se proprio non esiste alcuna possibilità che la chiusura sia evitata, chiediamo che almeno vengano mantenuti i servizi di Bancomat e Cassa Continua.
Abbandonare una comunità che è stata fedele all’azienda per ben 95 anni non crediamo vi faccia onore.