Sono già alcune centinaia le firme raccolte dalla petizione contro la chiusra della banca all’Antella. La “banca”, in paese, è per tutti la filiare della Cassa di Risparmio in via Peruzzi, proprietà del gruppo Intesa Sanpaolo.
Aperta nel lontanissimo 1926, prima filiale della Cassa di Risparmio nel comune di Bagno a Ripoli, seguita, poco dopo, dall’apertura della sede di Grassina e, nel dopoguerra, da quella di Bagno a Ripoli. Novantacinque anni di storia che, se non interverranno nuove direttive, si concluderanno il 6 giugno con la chiusra della filiale antellese.
Stamani, in occasione del mercato settinamale, è iniziata la raccolta a tappeto delle firme su una petizione che chiede di lasciare aperta la banca o, almeno, di non chiudere anche bancomat e cassa continua. A far sottoscrivere l’appello Sandra Baragi, antellese doc, consigliera comunale, promotrice dell’iniziativa. Al suo finaco Leonardo Lorenzini, segretario del circolo Pd dell’Antella.
Nei giorni scorsi decine di firme sono già state apposte sulla petizione presente nella farmacia Bischi e nei negozi Antonella Moda e Rettori.
Il banchino per la raccolta di fime sarà nuovamente di scena sabato mattina in piazza Peruzzi. Poi l’appello con le sottoscrizioni sarà inviato alle direzioni sia regionale che nazionale di Intesa Sanpaolo con la speranza che la voce del popolo dell’Antella (e della clientela) non venga ignorata.