Il pavimento della pieve dell’Antella stamani si è bagnato di lacrime. Chiesa strapiena di gente che ha voluto dare l’ultimo saluto a Federico Cafarella, trovolto da un autobus a Milano (vedi articolo), e far sentire la vicinanza della comunità antellese a mamma Maria, babbo Donato, alle sorelle Enza e Gina e ai famigliari del giovane.
Grande la commozione degli amici e di tutti coloro che volevano bene a Federico, durante l’orazione funebre pronunciata dal parroco, don Moreno con un sottofondo di singhiozzi. Il sindaco Casini ha testimoniato la sua vicinanza personale e di tutta Bagno a Ripoli ai genitori del ragazzo.
Per permettere anche a chi non ha trovato posto in chiesa di seguire la funzione, era stato allestito uno schermo all’esterno collegato da una telecamera posizionata all’interno.
Al momento dell’eucarestia la mamma di Federico si è incinocchiata davanti alla bara, coperta da rose bianche e rosse, l’ha accarezzata e baciata.
Una ragazza, Stefania, ha letto un ricordo di Federico a nome di tutti gli amici.
Quindi le sorelle, con la voce rotta dalla commozione, hanno ricordato il loro “fratellino”. “Sorridiamo come tu sorridevi sempre – hanno detto – tu vorresti così. Anche se il tuo sorriso mancherà a tutti noi”. Poi hanno letto una poesia di Henry Scott Holland: “E’ quello che pensiamo Federico ci direbbe: sorellone bisogna ridere, andare avanti, la morte non è niente, sono solo passato dall’altra parte, è come se fossi nascosto nella stanza accanto…”.
Poi il mesto corteo verso il cimitero della Misericordia dell’Antella, di cui Federico era stato volontario, dove la salma è stata tumulata.
Mi scusi ma avrei francamente risparmiato le foto della madre giusto per rispetto e sensibilità. La seguo sempre con piacere ma in questo caso ritengo abbia errato.