
Tanti segreti dei cittadini di Antella, probabilmente li conosce più lei, che il parroco. “Oltre quarant’anni dietro al banco di una farmacia ti trasforma quasi in un confessore”, ammette la dottoressa Cecilia Bomboni, figura storica della Farmacia Bischi dell’Antella, che dal prossimo primo maggio sarà in pensione.
Quando è iniziato il suo lavoro di farmacista?
“Sono arrivata all’Antella nell’83 per fare pratica. Dopo un anno mi sono spostata a Greve, dove sono rimasta fino al 1992. Quindi sono tornata alla Farmacia Bischi, per essere più vicina a casa, abito a Grassina”.
Come è stato il rapporto col paese?
“Ho avuto tanto dal contatto quotidiano con le persone. All’Antella mi sono trovata benissimo. Mi dispiace andare in pensione. Non sono di quelle che non vedono l’ora di smettere. Il mio lavoro mi è sempre piaciuto. Qui resta mia figlia Giulia che si occupa del magazzino: lavoro importante, deve avere il quadro completo su tutto”.
Ricorda qualche aneddoto curioso?
“Era l’8 marzo di alcuni anni fa, festa della donna. Entrò un cliente e con voce flebile mi sussurrò la parola ‘auguri’. Ma io, compresa nel mio ruolo di farmacista, capii Aulin e chiesi: ‘Compresse o bustine?’, suscitando un momento di perplessità prima che si chiarisse l’equivoco”.
Rapporto con le colleghe di lavoro?
“Veramente un rapporto piacevole, siamo una bella squadra. Con la dottoressa Bischi e con Nicola, è stata quasi una famiglia. Non è così in tutte le farmacie”.

Come ha visto cambiare il lavoro del farmacista nel corso degli anni?
“Prima era più semplice, non c’era la parte telematica. Inoltre c’erano meno specialità farmaceutiche da conoscere. Però avevi tanta responsabilità perché dovevi riuscire a leggere la calligrafia dei medici, porre molta attenzione. Oggi è impossibile fare a meno della tecnologia. Con la ricetta elettronica è difficile sbagliare. Altro cambiamento è che sono sempre di più le persone che si rivolgono al farmacista per un consiglio, perché il contatto diretto col proprio medico è diventato più difficile”.
Progetti dal primo maggio in poi?
“Occuparmi dei miei cani e gatti. Se trovo qualcosa che mi attira seguire i corsi dell’Università della terza età. Eppoi vorrei ricominciare a ricamare, ho smesso anni fa ma mi è semre piaciuto”.
Auguri di buona pensione !!!!!!