Aveva trasmesso la sua passione per il teatro in vernacolo a più di una generazione, riuscendo a creare una compagnia di giovani e meno giovani attori dilettanti. La notte scorsa se n’è andato Roberto Rovai, regista e pittore antellese, aveva 88 anni ed era malato da alcuni mesi. Lascia la moglie Fernanda ed i figli Giona e Mariano.
La vita lavorativa trascorsa prima come impiegato in una ditta metalmeccanica, poi ad aiutare i figli nella pasticceria di Tavarnuzze. Il suo interesse, però, era per l’arte: il teatro e la pittura (ha esposto più volte nei locali dove ora ha sede il Teatro comunale in via di Montisoni).
Le commedie in vernacolo con la sua regia animarono l’attività dell’Mcl di Antella fin dagli anni Settanta. Rovai era riuscito a formare una affiatata compagnia di persone del posto per mettere in scena commedie e rappresentazioni. “Vagabondi senza meta”, il primo nome della compagnia, mutato successivamente in “I Sonnacchioni”.
“La prima commedia, agli inizi degli anni Settanta, fu ‘Alì Babà e i 40 ladroni’ interpretata da noi bambini all’Mcl, che allora era Acli. Poi seguì ‘Pinocchio’, un gran successo”, dice Annamaria Simoncini, la suggeritrice della compagnia.
All’Antella si ricorda una memorabile “Acqua Cheta” messa in scena in piazza Peruzzi, in occasione della manifestazione “Notte di Note”. “Ma lo spettacolo a cui più era affezionato – commenta Cristiano Becagli, che con Rovai ha collaborato per molti anni – riguardava la vita di San Francesco. Si intitolava ‘Dalla seta alla iuta’, Roberto aveva scritto una parte dei testi, e fu portato in giro nei teatri di molti paesi della provincia di Firenze”.
“Era sempre disponibile quando c’era da mettere in scena uno spettacolo, anche con i bambini – dice Jacopo Pestelli, che ha conosciuto Rovai proprio quando frequentava le elementari alla scuola Santa Maria – Ricordo che venne a curare la regia della nostra recita di Natale. Aveva la capacità di far appassionare al teatro chi gli stava vicino. Ed è lui che ci spronava a vincere la fatica di trovarsi la sera a fare le prove degli spettacoli dopo una giornata di lavoro”.
“Io, se mi concentro, ricordo ancora le battute di qualche recita fatta insieme – ammette l’assessore Enrico Minelli, che declama unpasso de ‘Il Gatto Mammone’ – Micio michele sta sulle sue, cuce e ricuce senza fiatar, micio michele sta sulle sue, cuce e ricuce senza fiatar. Guarda la lisa bella, guarda la lisa è qua…”.
Per chi volesse dare a Rovai l’ultimo saluto, la salma sarà esposta oggi dalle 15.30 alle cappelle del commiato della Misericordia di Antella. I funerali domani, martedì 8 marzo, alle 16 nella chiesa dell’Antella.
Alla moglie, ai figli, al fratello Francesco e alla sorella Anna le più sentite condoglianze di QuiAntella.