Don Moreno come Pier Capponi “Voi sonerete le vostre trombe, noi soneremo le nostre campane!”. Detto fatto. Ieri notte, intorno alle 23, all’Antella, il volume della musica di una festa in piazza Peruzzi, organizzata dal locale Bangerang, aveva oltrepassato i limiti della umana sopportazione. Così il parroco, don Moreno, ha deciso di rendere pan per focaccia e ha scatenato le sue campane. Cinque minuti ininterrotti di rintocchi a martello che hanno annichilito le pur potenti casse che diffondevano il sound da far tremare i muri, ma anche fatto sobbalzare più di un cittadino.
Chi era riuscito a prende sonno, nonostante la musica, si è svegliato di soprassalto. I pessimisti hanno pensato ad un allarme generale, gli ottimisti al giubilo per la fine della guerra in Ucraina (magari…). Invece niente di tutto questo. Poi, sulla tribuna libera dei social, si è aperto il confronto tra chi ha ritenuto giusto lo scampanio per rappresaglia e chi ha accusato il parroco di aver fatto più chiasso dei fracassoni in piazza.
“Erano ore che la musica era altissima – dice don Moreno – Non è la prima volta che accade. Per questo ho pensato di dare un segnale. Non per me, ma per la comunità che ha diritto a riposare in pace. Nessuno è contro il locale, le feste e la musica, ma ci vuole rispetto e buon senso. Ieri notte si è davvero passato i limiti”.
“Mi dispiace per l’accaduto – replica Niccolò Berni, titolare di Bangerang -. Io avevo offerto il locale per la festa di compleanno di Lorenzo Fortino, il titolare del negozio Isoma. Ho avuto tutti i permessi dal Comune e con lui mi ero accordato per una serata di musica senza eccessi. Purtroppo ha tradito i patti, tanto che alle 23.30 sono intervenuto arrabbiato e gli ho fatto spengere tutto prima della mezzanotte. In cinque anni di attività ho sempre cercato di muovermi rispettando il vicinato e non creando problemi. Ciò che è accaduto ieri sera mi ha convinto a non concedere più il locale per feste”.
Ma le campane al mattino quando uno vuole dormire, non rompono le palle lo stesso? Perché per la chiesa rutto e sempre ammesso? È inquinamento acustico anche quello.
Parroco di una simpatia esilarante! Davvero una situazione da Don Camillo e Peppone: che meravigliosa vita di paese! Riguardo a certi commenti le campane delle chiese suonano in orari consentiti non a notte fonda. Il proprietario del locale si è comportato da gran signore davvero, possiamo solo fargli i complimenti! Che buffa situazione, son morta dal ridere!!!!!
In orari consentiti da chi? Serve davvero suonare a mille decibel delle campane per raccogliere i fedeli a messa? Non può mandare dei whatsapp e lasciate dormire la domenica mattina chi vuole riposare? E di quelli che fanno i turni ce ne freghiamo ? Su basta con sto scampanellìo inutile e anacronistico.
Anche io sto sotto un campanile e fo i turni. Di giorno si può fare rumore, purché non sia costante. Chi sta vicino alle autostrade o aereoporti forse ha molti più problemi non ti pare? Vedi alcuni nostri concittadini. Le campane oramai suonano solo una volta al giorno in fondo. Anche nei cantieri si fa rumore eppure mica si può impedire a qualcuno di ristrutturare casa per esempio. Sul fatto che chi va a pregare sia anacronistico è una tua opinione, penso che l’astio mostrato verso le campane della domenica sia frutto di ben altro.
Bravissimo il parroco. Poche cose rovinano la qualita’ della vita e della convivenza come la maleducazione e totale menefreghismo della gente che pensa di poter imporre la propria liberta’ a danno degli altri. La domanda da farsi empre – si, anche quando si parla al cellulare in treno per piu’ di 30 secondi imponendo a tutti gli altri la storia della cena della sera prima o i proprio problemi familiari di cui parli con la Giusi…”- e’ “ma se tutti facessero come me? Che vita sarebbe?! Potrei parlare al telefono se tutti uelli intorno a me parlassero o sentisero musicas” – qualcuno bisogna che faccia capire ai somari che non esistono solo loro al mondo.