Ha lottato contro la malattia per due anni, ieri (sabato 7 luglio) ha dovuto arrendersi. Renato Magnelli se n’è andato all’età di 66 anni, era nato il 14 aprile del 1952. Abitava all’Antella ma era conosciutissimo anche a Grassina (dove aveva abitato da bambino con la famiglia). Lascia la moglie Fiorella e i due figli Andrea e Alberto a cui vanno le condoglianze di QuiAntella. Magnelli, tipo sportivo appassionato di bici e trekking, era un personaggio molto conosciuto in zona per il suo impegno nel sociale. La generosità verso il prossimo è sempre stata uno dei suoi tratti distintivi fin da piccolo. All’età di dieci anni, nel 1962, era perfino assurto alla ribalta delle cronache dei giornali per aver ottenuto il premio nazionale “Livio Tempesta” destinato al bambino più buono d’Italia.
A raccontare la storia, degna del libro Cuore, è la sorella maggiore di Renato, la signora Carla, anche lei vive all’Antella. “Eravamo tre sorelle e tre fratelli, Renato era il più piccolo dei maschi. Io che ho undici anni più di lui, gli ho fatto un po’ da mamma come agli altri. Dopo la morte di nostro padre, mia madre dovette mettere in collegio Renato e un altro figlio perché non ce la faceva a badare a tutti e lavorare. Renato fu ospitato dall’istituto Desiderio da Settignano dalle suore di Santa Marta. Lui, per quattro anni, tutte le mattine usciva dal collegio e andava a prendere a casa un compagno di classe disabile (Roberto Zaniboni ndr). Se lo caricava sulla schiena e lo portava all’istituto dove continuava ad aiutarlo per ogni necessità. Per questo, nel 1962, gli fu dato il riconoscimento come bambino più buono d’Italia. Ricordo ancora la grande emozione di vederlo premiato in Palazzo Vecchio dal sindaco La Pira in persona. Ora che non c’è più ci tenevo a far conoscere questa storia ai suoi concittadini”.
Così sulla cronaca cittadina de La Nazione di allora si descrive il piccolo Renato al momento della premiazione: “… era confuso stordito da tutta quella gente che lo guardava e dai lampi dei flashes dei fotografi. E’ arrossito violentemente, ha sussurrato un timido grazie e poi è tornato al suo posto accanto all’amico Roberto Zaniboni. Questo suo gesto di ritrosa modestia ha commosso tutti, forse più della motivazione del premio. Il sindaco si è mosso dal suo posto ed è voluto andare ad accarezzare tutti e due i bimbi”.
Chi vuole dare l’ultimo saluto a Renato, lo potrà fare domani (lunedì 9 luglio), alle 15. Il funerale sarà celebrato nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Grassina.