A dividerle poco più di cento passi. Una maneggia salsicce e bistecche, l’altra rose e orchidee. L’Antella sta improvvisamente vivendo una situazione stile Peppone e don Camillo, ma in questo remake la religione non c’entra e i protagonisti sono in realtà protagoniste: Sandra e Meri. La prima lavora col marito Alfredo nella macelleria Paoletti, nella zona nord di Piazza Peruzzi. La seconda la trovate nel negozio Tutti Fiori, che gestisce con la fida Antonella, nella zona sud della piazza. La mora e la bionda si dividono simpatie e antipatie del popolo antellese. D’altronde sembrano fatte apposta per contrapporsi. Colore dei capelli a parte, due personalità agli antipodi. Diverse su tutto ma accomunate dall’arte di tagliare e cucire “cappottini” su questo o quello con un’abilità da far impallidire le ricamatrici dell’Antella.
Sandra Baragli è un D’Artagnan in gonnella. Sempre pronta a sguainare la spada, anche a costo di farsi male. Non chiedetele di meditare, né di mediare. Ciò che ha nel cuore ha sulla lingua. Tanto estroversa, impulsiva, ridanciana, quanto Meri Mugellini si mostra riservata, meditabonda, accigliata. Una Richelieu in rosa che talvolta si trasforma in Mata Hari (qualche complottino l’ha allestito meglio di un bouquet) . Sandra i colori li indossa, compreso il rossetto per una bocchina alla Trudy. Meri li studia, li accoppia, li lavora, li governa, li amalgama come in una pozione magica di Maga Magò. Come la pensi Sandra sulle mille vicende politiche, locali e nazionali, che scuotono periodicamente il Pd, non è difficile da sapere: su Facebook dà libero sfogo alla sua voglia di scrivere lunghi papiri che ne tradiscono la formazione classica (liceo Galileo), prima del diploma da infermiera professionale. Meri invece preferisce postare sulla sua pagina interventi o foto di altri: una affermazione del proprio punto di vista conto terzi. Riservando sempre grande attenzione a piante e fiori: un amore prima ancora che un lavoro. Non a caso come floral designer è stata docente di arte floreale all’Università di Pavia. Il suo “fiore all’occhiello” (è proprio il caso di dirlo) è essere stata responsabile del progetto per la realizzazione degli addobbi di San Giovanni Rotondo, in occasione della beatificazione di Padre Pio.
Le due signore dell’Antella si mostrano diverse anche di fronte all’obiettivo: Meri si fa pregare per uno scatto, Sandra si aggiusta il cappellino. Tuttavia c’è un elemento che le accomuna: entrambe hanno deciso di offrire parte del loro tempo per la comunità. Sandra l’anno scorso è stata eletta in Consiglio comunale con 237 preferenze. Meri è stata fra le rianimatrici del Comitato Vivere all’Antella, in sonno da qualche anno. Sandra presiede la Commissione speciale sulla terza corsia autostradale, Meri fa parte della Commissione pace e diritti.
Trudy e Maga Magò non si amano e, con la franchezza che contraddistingue entrambe, non cercano neanche di camuffare questo sentimento. Ma sono una risorsa per l’Antella e per il Pd locale. Hanno passione, hanno cuore, hanno voglia di fare. Cento passi non sono poi così tanti. Cinquanta per uno?
Sicuramente la forza di entrambe sta nella visibilità e ognuna a modo loro da anima e corpo al PD locale: a mio parere meglio pensar col cuore anche a costo di inimicarsi una fetta di popolazione, tanto i nodi vengono sempre al pettine, prima o poi. Buona vita!