Ormai da un mese i cittadini di Antella convivono con due cantieri abbastanza invasivi. Quello che crea maggiori disagi è certamente in piazza Peruzzi. I saggi archeologici sono terminati e la Soprintendenza ha dato il via libera per i lavori della nuova rete fognaria. Ma il cantiere stamani (ore 11 circa) era deserto.
Ieri il sindaco Casini ha riferito che Toscana Energia ha terminato lo spostamento dei sottoservizi e Ingegnerie Toscane, incaricata da Publiacqua dell’intervento, può iniziare il lavoro vero e proprio richiudendo, come prima cosa, lo scavo davanti al negozio di fiori.
Il cronoprogramma prevede che entro la metà di novembre venga posato lo scatolare della nuova condotta fognaria e entro il 7 dicembre la chiusura del cantiere. “Valuteremo in base all’avanzamento dei lavori se sarà necessaria una riapertura a gennaio – dice il sindaco – Però a metà dicembre intendo accendere l’albero di Natale in una piazza Peruzzi restituita a negozianti e cittadini”.
“Il Comune aveva chiesto che i lavori avvenissero tra giugno e novembre, sfruttando il periodo estivo per tenere conto delle esigenze dei commercianti e del traffico – dice l’assessore Pignotti, senza nascondere la rabbia per l’assenza di operai oggi sul cantiere – Il ritardo nella partenza è dovuto a Publiacqua, poi si è aggiunto quello per i saggi archeologici. Comprendo i pesanti disagi per la popolazione. Verificheremo come recuperare i ritardi, ma la pausa natalizia sarà mantenuta”.
Certo che se nessun operaio è al lavoro, sarà difficile centrare l’obiettivo. Non va molto meglio sul cantiere lungo l’Isone. L’impresa Agriambiente Mugello ha, come annunciato ieri all’assessore Pignotti, ripreso i lavori stamani. Tuttavia sul cantiere c’erano solo due operai. Insomma formalmente i lavori sono in corso ma il ritmo non è tabureggiante come vorrebero i cittadini. L’intervento, secondo quanto previsto dal contratto di appalto, dovrà concludersi entro il 9 giugno 2024.
Magari ci sono buoni motivi per lasciare deserti i cantieri, ma se fosse così, vanno comunicati e in anticipo, non dopo le eventuali proteste. Se ho un’impresa che lavora a casa mia, esigo di essere preavvertito se c’è una sospensione dei lavori, anche se per un valido motivo. I lavori pubblici sono nella casa di tutti i cittadini e le ditte che lavorano devono avere questa forma di rispetto. I disagi sono inevitabili, la mancanza di considerazione e di informazione, no.