Se la dirigenza dell’Istituto San Paolo di Torino (proprietario di Carssa Risparmio Firenze) ha pensato che le proteste per la chiusura della filiale di Antella fossero ormai superate, si è sbagliata di grosso. E’ partita oggi la battaglia legale. Ad animarla tre intraprendenti avvocate: Milvia Falatti, Benedetta Bianchi e Eleonora Casini.
Stamani le prime due hanno piazzato un banchino davanti alla farmacia Bischi e iniziato a raccogliere dati e firme dei correntisti per un serie di reclami che saranno inviati all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, alla Banca d’Italia e, ovviamente, a Intesa San Paolo. Domattina, dalle 9, Milva Falatti e Benedetta Bianchi saranno nuovamente davanti alla farmacia per raccogliere altri reclami: lo possono presetare solo i correntisti di Cassa di Risparmio. L’iniziativa è completamente gratuita.
Nel reclamo si sottolineano disagi, violazioni contrattuali e del codice etico della banca collegate alla chiusura della filiale di Antella, a partire dal fatto che “l’Istituto non provvedeva a dare alcuna comunicazione preventiva ai propri clienti, malgrado i rapporti contrattuali in vigore (molti dei quali ultradecennali) fossero caratterizzati dalla fiducia verso l’Istituto bancario medesimo”.
Si indicano anche una serie di pregiudizi per la clientela dell’Antella: la mancanza di un collegamento frequente di trasporto pubblico diretto con Grassina (alla cui filiale sono stati trasferiti i conti corrente); le difficoltà di parcheggio; l’aumento di utenti a Grassina con la formazione di code e attese; i disagi per molte attività economiche per versare gli incassi; i problemi di eventuale trasferimento ad altro istituto dei propri investimenti.
Il reclamo ricorda la petizione popolare contro la chiusura della filiale che è stata sosttoscritta da 533 cittadini, senza alcun esito.
Per tutto quersto si ipotizza “una responsabilità sia di natura extracontrattuale, sia di natura contrattuale nei confronti della propria clientela” da parte della banca. “L’Istituto bancario Intesa S.Paolo, sottacendo alla propria clientela la chiusura dell’Agenzia di Antella non ha consentito alla clientela medesima di agire ‘ex ante’ a tutela dei propri diritti”, scrivono le tre avvocate nel reclamo.
In conclusione si chiede che “L’Istituto bancario provveda all’immediata riapertura della Filiale di Antella” e, in subordine, “provveda all’immediata collocazione di uno sportello con bancomat abilitato ai prelievi/versamenti/pagamenti”.