Niente dimissioni, nessun passo indietro da parte di Luigi Remaschi, presidente della sezione Anpi di Bagno a Ripoli, e del direttivo, che si è riunito ieri sera. Al centro della riflessione, la bufera di critiche ricevute per aver organizzato un’iniziativa nel Giorno della Memoria (domani, 27 gennaio) nella quale si accostano il genocidio degli ebrei e quanto sta accadendo nella striscia di Gaza. L’Anpi ripolese era stata sconfessata anche dai vertici provinciali e nazionali, ma intorno all’associazione si è rapidamente creata una rete di protezione fatta da tantissimi attestati di solidarietà, riconoscimenti per il lavoro svolto e invito a non dimettersi.
Invito raccolto da Remaschi (vedi intervista) e dal direttivo che hanno spiegato la decisione con una nota ufficiale: “Il direttivo della Sezione Ampi “Pietro Ferruzzi” di Bagno a Ripoli ringrazia sentitamente le persone singole, gruppi e associazioni, sezioni Anpi, realtà organizzate che, in forma pubblica o privata, hanno condiviso le ragioni della nostra scelta testimoniandoci solidarietà, appoggio, invito a non demordere dal nostro impegno antifascista e antirazzista. Il ringraziamento è sinceramente rivolto anche a chi, pur non condividendo completamente la nostra iniziativa, ha riconosciuto la serietà della nostra proposta e di tutto il lavoro svolto sul territorio di Bagno a Ripoli. Tale cospicuo appello, per noi imprevedibile per quantità, estensione, e soprattutto per contenuti e per i toni di vera empatia, ci responsabilizzano oltre l’amarezza, la sfiducia, il senso di impotenza e la deprivazione di ogni speranza di cambiamento, che l’attuale fase storica e il contesto politico culturale generano. Per questo, con grande sobrietà e modestia, il direttivo della sezione all’unanimità con il presidente Luigi Remaschi restano al loro posto per continuare il loro lavoro”.