La percentuale è il valore a cui si ricorre per comprendere su un partito ha aumentato o diminuito i propri consensi. Ma talvolta i valori assoluti offrono spunti di riflessione anche più interessanti. Vediamo quali, mettendo a confronto i dati di Bagno a Ripoli relativi a Politiche 2013 (Camera), Europee 2014 e Regionali 2015.
In percentuale il Pd con il 59,4% fa registrare un consistente incremento rispetto al 2013 (48,1%) e una pesante flessione rispetto a un anno fa (66,5%). In valori assoluti invece si passa dagli 8.097 voti del 2013, ai 9.777 del 2014, per calare ai 5.873 di domenica. In un anno una perdita di oltre 4.000 consensi. La voglia di mare e l’esito delle elezioni dato per scontato non sono sufficienti a spiegare l’emorragia, anche se ne sono certamente in parte una causa.
Più sorprendente l’andamento del M5S. Passato dal 16,7% del 2013, all’11,2% di domenica, passando per l’11% delle Europee. Un calo netto, poi stabilizzatosi. I valori assoluti però dovrebbero far suonare un campanello d’allarme: dai 2.818 voti del 2013 si è passati ai 1.619 dello scorso anno e ai 1.103 delle regionali. Altro che stabilità: perso in un anno il 30% dei voti. E, considerando la tipologia di elettorato, è difficile pensare già ad una disaffezione, tanto meno ad una rinuncia alle urne da esito scontato. Più probabile un travaso di consensi verso la Lega, unica forza politica ad aver incrementato in percentuale e valore assoluto il proprio bottino, anche perché partiva da percentuali da prefisso telefonico (0,58% nel 2013; 1,3% nel 2014).
E’, probabilmente, il sintomo che c’è una parte di elettorato fluttuante, costantemente insofferente verso le forze politiche, arrabbiato, voglioso di mandare tutti a quel paese, che sceglie di volta in volta il partito apparentemente più nuovo (e qui la Lega lo è) e più sguaiato nella denuncia populista. Un elettorato che usa il voto come sfogo del proprio malumore, sul quale (ahimè) hanno fatto presa le molteplici felpe di Salvini, certamente la parte più concreta del suo programma politico (chissà che non ci sia dietro una bella strategia di merchandising).
Si conferma in via di estinzione Forza Italia, passata in due anni dal 12,8% all’8,5% e quindi al 5,8%. Riducendo a poco più di un quarto il suo patrimonio di voti: 2.149 alle Politiche, 575 domenica (segnalare al Wwf).
(Segue)
Invito Matteini a riflettere con attenzione alla sua analisi di voto. È davvero un calcolo “bizzarro” quello che fa (Cit.) e un confronto tra valori numerici e valori percentuali che compaiono in questo post gli procurerebbe un 4 in matematica (usando un metro di giudizio a lui caro)!
Perciò:
1) non si possono confrontare europee, amministrative e politiche!
2) non si possono confrontare percentuali di affluenza diverse!
3) non si possono confrontare numeri con percentuali !
4) secondo l’analisi di politologi esperti il M5S è l’unico partito che ha aumentato in valore assoluto (e SENZA COALIZIONI) il consenso.
Secondo la percentuale di affluenza il M5S a Bagno a Ripoli non solo ha confermato i voti delle amministrative ma li ha incrementati ed ha aumentato (ciò che più conta) il voto consapevole , le preferenze ai candidati, grazie ad una campagna elettorale a costo zero e senza il sostegno degli organi di informazione che invece sono stati messi a disposizione (in modo discutibile) da Comuni e Regione.
Quirina ti invito a leggere il post con attenzione, altrimenti tu mi dai 4, io faccio ricorso al Tar e vinco :). Non c’è alcun confronto fra percentuali e numeri, c’è un’analisi separata delle due evoluzioni. Che non si possano confrontare i dati di elezioni diverse lo sostieni solo tu, basta farlo tenendo conto delle peculiarità. Mi piacerebbe conoscere in dettaglio l’analisi a cui fai riferimento. Le autovalutazioni spesso difettano di obiettività (in questo non vi siete mai discostati dai partiti tradizionali).