Diffida nei confroni d Autostrade per l’Italia ad iniziare i lavori di allargameto per la terza corsia nel secondo lotto del progetto da Firenze Sud a Incisa, quello che riguarda la variante San Donato e che prevede il seppellimento della valle dell’Isone sotto un milione e mezzo di metri cubi di terre di scavo. Lo hanno presentato tre associazioni ambientaliste. A firmare la diffida sono l’achitetto Pierfilippo Checchi, presidente del circolo Legambiente Bagno a Ripoli; Sergio Morozzi, del Comitato l’Autostrada che vogliamo; l’avvocato Valerio Pellegrini per il Coordinamento Comitati “Salviamo la valle dell’Isone”.
Il 25 maggio 2016 le tre associazioni avevano inviato una petizione al Parlamento Europeo chiedendo l’intervento dei competenti organi dell’Unione Europea per impedire la distruzione delle specie animali e vegetali presenti nella valle dell’Isone e protette dalla direttiva europea sugli habitat. La petizione, messa agli atti anche della Conferenza dei Servizi, è stata dichiarata ricevibile ed ancora è in corso di valutazione.
Nella diffida ad iniziare i lavori si parla di “ecoreato per disastro ambientale” e si accusa Autostrade di essere “consapevole che l’avvio dei lavori comporterà la alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema o comunque la sua compromissione o deterioramento, danneggiando specie animali e vegetali protette; inoltre, i lavori verranno effettuati sulla base di una procedura che, trascurando del tutto l’impatto su specie protette, palesemente disattende la normativa regionale (ivi compreso l’art. 79 Lrt n. 30/2015 che fra l’altro vieta la distruzione ed il deterioramento dei siti di riproduzione e riposo della fauna protetta), nonché le normative comunitarie a protezione degli habitat e di specie animali e vegetali”.
“Qualunque opinione si abbia – affermano le tre associazioni ambientaliste – è in ogni caso doveroso esigere che i lavori non danneggino l’ambiente e rispettino le leggi vigenti in materia ambientale; anche se Autostrade sostiene di aver ricevuto tutti i permessi necessari ed i pareri favorevoli dei Via e degli enti interessati, noi sosteniamo che ciò è condizione necessaria ma non sufficiente per il rispetto delle leggi e per la salvaguardia dell’ambiente. Per queste ragioni, il rispetto delle leggi vigenti in materia ambientale è irrinunciabile, per cui il progetto della variante di S. Donato, così come congegnato, non può essere realizzato”.