Contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo, tutelare la formazione e l’inserimento dei lavoratori agricoli attraverso un’alleanza tra i Comuni del Chianti Fiorentino. Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Impruneta, in accordo con Oxfam Italia ed Oxfam Intercultura, Arci Firenze APS, Flai CGIL Toscana, Flai CGIL Firenze, Cia Toscana Centro Firenze Pistoia Prato, Coldiretti San Casciano, hanno deciso di unire forze ed energie per arginare un fenomeno sempre più preoccupante che richiede un impegno incisivo e sinergico.
Fare la propria parte fino in fondo e agire in rete mettendo in campo azioni concrete con l’obiettivo di sradicare dal settore agricolo logiche e dinamiche che si sviluppano nel terreno dell’illegalità. Sono queste le premesse di un nuovo strumento che fissa sulla carta l’impegno di tutte le parti coinvolte per la realizzazione di un percorso condiviso che prevede svariate azioni contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Si tratta del protocollo di intesa, progetto proposto in forma sperimentale, che è stato siglato presso il palazzo comunale di Tavarnelle Val di Pesa nei giorni scorsi.
“Siamo convinti che da un’alleanza territoriale – affermano i firmatari – possano nascere risultati positivi, crediamo che l’unico modo per agire ed affrontare efficacemente le problematiche del rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori sia quello di collaborare a tutti i livelli istituzionali, pianificare e attuare politiche del territorio che tolgano spazio, sbarrino la strada al circuito illegale, allo sfruttamento del lavoro, terreno fertile per la proliferazione di rischi legati all’infiltrazione di gruppi criminali”. “Quella del caporalato – continuano – è una piaga che riteniamo inammissibile per un Paese civile come il nostro, dove gli strumenti finalizzati al lavoro agricolo di qualità ci sono, possono e devono essere messi in atto in modo più capillare”.
Tra i punti salienti dell’accordo spiccano la volontà di sviluppare l’incontro domanda-offerta di lavoro attraverso i canali messi a disposizione a livello istituzionale, una maggiore garanzia di
trasparenza, la tutela dei diritti e rapporto diretto aziende-lavoratori, l’opportunità di un coinvolgimento della polizia locale, attraverso una apposita formazione, al fine di monitorare il territorio e individuarne le criticità.