Una piccola carovana colorata da lunedì prossimo, 13 novembre, si incamminerà tutte le mattine di buonora verso la scuola elementare dell’Antella. Saranno i bambini del Pedibus, ovvero l’autobus che va a piedi, un gruppo di scolari che ogni giorno, seguendo un itinerario prestabilito, saranno accompagnati in classe da due genitori volontari, uno “autista” in testa al “millepiedi” dei bambini e uno “controllore” a chiudere la fila (vedi articolo del novembre 2016).
Un modo alternativo, sicuro, ecologico e divertente per andare a scuola che, per iniziare, coinvolgerà circa dieci bambini della scuola primaria “Michelet”, dalla classe I alla V. Come un vero autobus di linea, il Pedibus partirà da un capolinea, e lungo le tappe di un percorso definito in collaborazione con la Polizia municipale per individuare le strade più sicure e a portata di piccoli passi, raccoglierà i passeggeri muniti di pettorina alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato.
Nel caso dell’Antella, il Pedibus partirà da via Brigate Partigiane, effettuerà una seconda fermata al ponte pedonale che congiunge via dell’Antella a via Brigate Partigiane, attraverserà via Brigate Partigiane sull’attraversamento pedonale che porta al giardino, quindi arriverà in via Togliatti e da qui in via Pulicciano, dove è collocata la scuola. Complessivamente, l’itinerario sarà lungo 875 metri, per un tempo di percorrenza di circa 15-18 minuti.
“Andare a scuola a piedi – dice il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini – significa insegnare ai bambini ad essere più autonomi e responsabili ma anche meno pigri. Favorisce l’attività fisica e nel frattempo, lasciando in garage l’auto dei genitori, contribuisce a rendere il territorio più vivibile e meno inquinato. Una buona abitudine che è importante imparare fin da piccoli. Per il momento il Pedibus sarà effettuato soltanto la mattina. L’auspicio è che altri genitori volontari si facciano avanti per estenderlo anche al ritorno e in altre scuole del territorio, in particolar modo a Grassina”.