Romeo Menti, brillante ala destra del Grande Torino, ma con il viola nel cuore avendo giocato nella Fiorentina degli anni Quaranta e rimasto sempre legato a Firenze, sarà ricordato domenica 9 maggio (ore 9.30) al Cimitero monumentale della Misericordia dell’Antella, dove è sempolto.
La cerimonia a 75 anni dalla morte avvenuta nella tragedia di Superga. Il corpo di Menti, dilaniato come quelli delle altre trenta vittime dell’incidente aereo, fu riconosciuto dall’ex Ct della Nazionale Vittorio Pozzo dal distintivo della Fiorentina che il calciatore portava sempre con sé dentro la giacca.
Parteciperanno alla solenne cerimonia alla sua tomba, alla presenza della famiglia Menti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, l’assessore allo sport di Bagno a Ripoli Enrico Minelli, l’assessore allo sport di Firenze Cosimo Guccione. Sono state invitate a partecipare anche le dirigenze della Fiorentina e del Torino.
“Con questa cerimonia – specifica il custode dei valori della Misericordia dell’Antella, Franco Mariani – invitiamo tutti i viola club, e tutti i tifosi della Fiorentina, a venire a rendere omaggio alla tomba di Romeo Menti con cartelli e striscioni, annunciando la partecipazione dei gruppi allo 0556233427, perché confidiamo molto sul calore viola che sanno esprimere. Quindi sbizzarrite la vostra fantasia per sottolineare come i tifosi fiorentini dopo 75 anni non hanno dimenticato Romeo Menti”.
“La tragedia di Superga di 75 anni fa – sottolinea il governatore Paolo Nencioni – è ancora viva nella memoria storica degli italiani; anche chi non segue il calcio, sa cosa è accaduto a Superga, una delle tragedie che sconvolse l’intero Paese. Siamo onorati di ospitare la tomba di questo illustre sportivo, che è sempre rimasto legato alla città di Firenze e alla Fiorentina. La sua tomba, ancora oggi è meta di pellegrinaggio da parte di numerosi tifosi, soprattutto di quelli del Torino, padri che spesso portano i propri figli, quando il Torino viene a giocare al Franchi, a vedere la tomba di Romeo Menti, che considerano come uno di famiglia”.