Si tinge di rosso il palazzo comunale di Bagno a Ripoli. E stavolta non è un “vestito” a festa, ma un “urlo di dolore verso la lesione dei diritti umani” che sta avvenendo in Afghanistan con la restaurazione del regime dei talebani. Così lo definiscono le rappresentanti della Commissione comunale per la Pace e i Diritti promotrici dell’iniziativa.
Un gesto simbolico, al via da stasera, per manifestare vicinanza e solidarietà, soprattutto, alle donne e ai bambine afghane, le prime vittime dei talebani e “della cultura estremista e radicale con cui ambiscono a sottomettere il genere femminile, riportando indietro un popolo che sta lottando per l’emancipazione, estromettendo le donne dalla vita sociale, culturale e civile, imponendo loro l’invisibilità”.
“Fanno male – ha dichiarato il sindaco Francesco Casini – le immagini terribili che arrivano dall’Afghanistan: un tuffo al cuore, la vittoria di un regime pericoloso e oscurantista. A pagarne il prezzo più alto, già da adesso, come possiamo vedere sono le donne, i bambini. E chi per 20 anni ha creduto nella battaglia per la democrazia. L’Europa e l’Occidente non possono chiudere gli occhi o mostrarsi indifferenti di fronte a quanto sta accadendo. Come Comune siamo pronti a fare la nostra parte per fronteggiare questa drammatica emergenza umanitaria aprendo percorsi di ospitalità con la Rete Sai attraverso il Ministero dell’Interno ed Anci”.
“Davanti ai fatti atroci che stanno avvenendo in queste ore – aggiungono l’assessora alla Pace, ai Diritti e alla Cooperazione, Francesca Cellini, e la presidente della Commissione Pace e Diritti, Susanna Agostini – non possiamo restare a guardare, lo dobbiamo a chi sta lottando per la civiltà e affinché non risulti vano il sacrificio di tante vite umane, comprese quelle di molti italiani. Le nostre iniziative proseguiranno finché non sarà aperto un corridoio umanitario per supportare il popolo afghano”.